Roma Capitale concede il diritto di superficie per circa 7.500 mq alla Fondazione Rome Technopole per la realizzazione della sede del polo tecnologico.
Il provvedimento per la concessione è stato presentato dal Sindaco Roberto Gualtieri, dalla Magnifica Rettrice Sapienza Università di Roma Antonella Polimeni, dalla Vicepresidente Regione Lazio Roberta Angelilli, dal Vice Presidente Unindustria Alessandro Francolini e dagli Assessori all’Urbanistica, Maurizio Veloccia e al Patrimonio, Tobia Zevi.
La concessione, che sarà approvata oggi con una delibera di Giunta da sottoporre al voto dell’Assemblea capitolina, costituisce il primo passo per la realizzazione del Rome Technopole.
Rome Technopole
Rome Technopole riunisce le 7 principali università con sede nel Lazio, i 4 maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, Regione Lazio, Comune di Roma, le Camere di Commercio di Roma, Latina-Frosinone, Rieti-Viterbo, altri enti pubblici, oltre 20 gruppi industriali e imprese. Si tratta di un ecosistema di innovazione finanziato dal Mur nell’ambito del Pnrr a carattere regionale che alimenterà la filiera di ricerca, formazione, l’innovazione nell’ambito delle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma.
L’8 giugno 2022, con la sottoscrizione da parte degli enti fondatori, è stata costituita la Fondazione Rome Technopole che rappresenta lo strumento operativo nella realizzazione del progetto Rome Technopole, di cui Sapienza è soggetto pubblico proponente. La Rettrice Polimeni è stata nominata Presidente della Fondazione, come previsto dallo Statuto.
I dettagli
La concessione degli spazi da parte del Comune per la realizzazione della sede di Rome Technopole è a titolo non oneroso, avrà una durata di 99 anni a partire dalla sottoscrizione dell’apposita convenzione ed è il contributo di Roma alla Fondazione, in qualità di fondatore promotore.
La superficie ceduta è situata nel quadrante di Pietralata, nell’ambito del Piano Particolareggiato Sdo. L’area è stata scelta sia per la corrispondenza delle funzioni del Rome Technopole con quelle previste nello Sdo (tra cui ricerca, trasferimento tecnologico, formazione e alta formazione universitaria) e sia per la rilevanza che l’intervento assume per l’intero quadrante.
Il Technopole sarà costituito da n. 3 edifici più le aree pertinenziali verdi e sarà realizzato in due fasi:
- la prima prevede la costruzione, a cura di Rome Technopole con finanziamento Pnrr (circa 11 milioni di euro), di un edificio sull’area oggi concessa da Roma Capitale.
- il secondo step invece prevede la costruzione di altri due edifici (più aree pertinenziali) con fondi regionali del Programma Regionale Fesr 2021-26 (circa 20.000 milioni di euro) a cura di Roma Capitale.
Primo lotto
L’intervento sul primo lotto prevede la realizzazione di un edificio di circa 2.300 mq dove collocare la sede della Fondazione Rome Technopole nonché aule e sale multimediali e laboratori di ricerca, aree per il trasferimento tecnologico e aree per incubatori d’impresa.
In particolare sono previsti:
- Aree e servizi comuni, comprese le aree di rappresentanza;
- Aule e sale multimediali per attività didattiche e formative; nello specifico si prevede la realizzazione di circa 10 aule sotto articolabili in spazi con finalità didattico-formative adattabili alle diverse esigenze nel tempo;
- Laboratori di ricerca, aree per il trasferimento tecnologico e incubatori di impresa caratterizzati da massima flessibilità e modulazione dinamica attraverso pareti mobili.
Nell’area esterna sono previste due zone a parcheggio, di cui una di pertinenza dell’edificio in oggetto (all’interno del lotto dedicato); l’altra all’esterno del lotto stesso, secondo quanto previsto dal Piano particolareggiato. Nell’ambito delle suddette aree a parcheggio sono previste zone riservate alla ricarica di auto e veicoli elettrici e zone riservate al car-sharing.
Secondo lotto
Il secondo lotto prevede la realizzazione di un complesso composto da due nuovi edifici per un totale di circa 5.300 mq, organizzati in: Aree e servizi comuni, comprese le aree di rappresentanza (circa il 30% dello spazio totale disponibile), Aule e sale multimediali per attività didattiche e formative (circa l’11% dello spazio totale disponibile), laboratori di ricerca, aree per il trasferimento tecnologico e incubatori di Impresa: (circa il 59% dello spazio totale disponibile).
Le soluzioni tecnologiche
Tutti gli edifici saranno caratterizzati dall’impiego delle più avanzate soluzioni tecnologiche che li renderanno un esempio di “Zero Energy Building” e “Zero emission building“, autosufficienti dal punto di vista energetico, fortemente improntati alla circolarità delle risorse in uso e capaci di contribuire al cammino verso la decarbonizzazione e la piena neutralità climatica dell’area. L’energia verrà prodotta totalmente da fonti rinnovabili, attraverso la combinazione di fotovoltaico, sistemi innovativi all’idrogeno per l’energia elettrica e da geotermia a circuito aperto.
La realizzazione del Technopole concorrerà alla rigenerazione di un’area che da troppi decenni costituisce un settore urbano fortemente problematico e permetterà di creare a Pietralata un “grande polo europeo dell’innovazione” con una dimensione internazionale e di guidare Roma, e più in generale il Lazio, lungo percorsi di rinnovata capacità competitiva e verso mercati di interesse strategico. Contribuirà, inoltre, alla transizione energetica del comparto urbano, attraverso lo sviluppo di nuove conoscenze/procedure e alla loro validazione concreta.
Gualtieri: “Rafforziamo il ruolo della ricerca”
Per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri la consegna del primo lotto del Rome Technopole “rafforza il senso di squadra, la sinergia e il lavoro comune tra diversi livelli istituzionali, compresa l’università”.
“Oggi compiamo un altro passo avanti e presentiamo la delibera per la concessione del diritto di superficie di circa 7.500 mq alla fondazione Rome Technopole che dovrà poi essere approvata questo pomeriggio in Assemblea capitolina, e che prevede la cessione a titolo oneroso alla fondazione per 99 anni. Un progetto – ha sottolineato – sostenuto con 110 milioni dal Pnrr e con 25 milioni di fondo Fesr”.
Un’opera “che ancoriamo a un polo territoriale, che è quello di Pietralata – ha aggiunto Gualtieri -, e che insieme ad altri progetti che stiamo portando avanti insiste su tutta l’area Tiburtina. Un progetto con il quale si rafforza il ruolo dell’industria e della ricerca e che prevede insediamenti strategici, e un intreccio di ricerca e innovazione, sostegno alle imprese dentro un’area che vede uno sbocco e un destino con iniziative importantissime. Si completa cosi’ una delle aree strategiche e infrastrutturali della città che sarà un luogo vibrante in cui il Rome Technopole sarà il fiore all’occhiello con la sua ambizione e la sua potenzialità”.
Unindustria pronta a collaborare
“Unindustria dal principio ha creduto fortemente che questo percorso comune tra università, centri di ricerca, istituzioni e imprese, fosse una grande opportunità di sviluppo, innovazione e cambiamento di paradigma per il Lazio e l’Italia – ha detto il vicepresidente di Unindustria Alessandro Francolini intervenendo alla presentazione della delibera su Rome Technopole in Campidoglio – Per noi è una porta sul futuro nata per valorizzare le eccellenze dei nostri atenei e potenziare le sinergie con le filiere industriali strategiche e oggi è il primo passo per dare fisicamente corpo a questa porta sul futuro. Questo progetto è nato per restare, per offrire uno spazio, anche fisico, dove le eccellenze della nostra ricerca, pubblica e privata, possono collaborare con semplicità e i giovani possono formarsi insieme alle imprese che li assumeranno: deve essere anche una delle risposte al paradosso dei laureati e professionisti qualificati che le imprese fanno fatica a trovare”.
“Anche attraverso la realizzazione della sua sede – ha detto infine Francolini – il Rome Technopole deve diventare un caso di successo del Pnrr: una best practice nazionale per l’attrazione di talenti e investimenti. Un tassello fondamentale delle traiettorie di crescita del Paese, soprattutto in questo momento in cui si aprono grandi opportunità per Roma e il Lazio, dal Giubileo al sogno di Expo 2030”.