L’INTERVISTA

HiSolution, Rossi: “Con gli algoritmi gare Ict più semplici ed efficaci”

Il consulting manager: “Tecnologie e reti sono un asset imprescindibile per ogni azienda che voglia rimanere competitiva nel proprio settore. Ma è difficile orientarsi in tempo reale per scegliere le soluzioni più performanti al prezzo più conveniente”. In campo la piattaforma software Babel

Pubblicato il 19 Mag 2021

Riccardo Rossi

“Viviamo nell’era digitale, caratterizzata da un utilizzo sempre più importante di tecnologie e reti, che sono un asset imprescindibile per ogni azienda che voglia rimanere competitiva nel proprio settore. Si tratta però di un mondo in rapido mutamento, in cui c’è bisogno di orientarsi in tempo reale per cogliere le migliori opportunità: man mano che emergono nuove tecnologie e nuove applicazioni, infatti, arrivano sul mercato strumenti progressivamente più performanti e a costi sempre più bassi. Per chi non sia un addetto ai lavori il mondo dell’Ict può apparire caotico a causa di questo continuo dinamismo, che a volta spaventa le aziende. Capita che alcune rimangano indietro di anni soltanto per l’indecisione o per il non saper valutare i pro e i contro dell’adozione di una nuova soluzione”. A descrivere quali sono gli scogli che un’azienda di medio-grandi dimensioni incontra nell’approcciarsi alla digital transformation e a tutti i vantaggi abilitati dalle nuove tecnologie è Riccardo Rossi, consulting manager di HiSolution, azienda nata nel 2005 a Lucca, un centro di competenza che si affianca alle aziende per accelerarne i processi Ict e ottimizzare sia i valori economici sia le performance. Proprio dall’esperienza di HiSolution è nata alla fine di aprile la piattaforma software Babel, che grazie a un algoritmo e alle skill consulenziali degli specialisti di HiSolution è in grado di semplificare la vita delle aziende, indirizzandole verso le soluzioni Ict migliori in termini di costi e performance a seconda delle esigenze specifiche, accelerando e semplificando la gestione delle gare. In quest’intervista a CorCom Riccardo Rossi spiega qual è il percorso che ha portato alla nascita di Babel, e perché l’automatizzazione dei processi grazie a un servizio gestito può essere una carta vincente.

Rossi, qual è la strategia che utilizzate quando andate a implementare l’offerta di Babel dai vostri clienti?

Il primo passo, che riveste però un’importanza fondamentale per arrivare a proporre la soluzione più adatta alle singole esigenze, è quello di andare dai clienti, studiarli e capire in base alla nostra esperienza dove si possono ottenere i più grandi miglioramenti e ottimizzare le spese. Capita spesso che i nostri interlocutori spendano molto su servizi vecchi, ormai superati da soluzioni meno costose e più efficienti. Per aiutarli  a rimanere al passo con i tempi e avere tecnologie  sempre più performanti c’è bisogno di un servizio ad alto valore consulenziale, che richiede un assessment approfondito e un effort “umano” importante. Così, approfittando anche del lockdown – ma l’idea era già in cantiere da tempo – abbiamo deciso, insieme a Luca Coturri, Ceo di HiSolution, di sviluppare una piattaforma, Babel, che ci aiutasse in tutte le attività più dispendiose dal punto del nostro effort, supportandoci nell’analisi di grandi quantità di dati e aiutandoci nell’individuazione delle migliori proposte da portare ai nostri clienti.

A chi si rivolge questa vostra proposta, dove riesce a dispiegare il meglio delle proprie potenzialità?

Con i servizi di consulenza ci rivolgiamo tendenzialmente ad aziende medio-grandi, sul panorama italiano ma anche internazionale, che sono caratterizzate da un grado elevato di complessità: si tratta in generale di società che hanno delle spese importanti nel campo Ict, e che possiamo aiutare a razionalizzare gli investimenti mettendo contemporaneamente a loro disposizione servizi più efficienti e meglio integrati rispetto a quelli che già utilizzano.

Ci può fare qualche esempio concreto?

E’ emblematico un caso abbastanza recente, quello di una società che opera nel settore delle risorse umane. La sua necessità era relativa a un contratto in scadenza con un operatore di telefonia mobile, con cui tra l’altro i rapporti erano diventati tesi: in meno di un mese si doveva arrivare a individuare un nuovo fornitore attraverso un iter di gara che quindi doveva essere molto rapido. Siamo riusciti a rispondere in pieno a questa esigenza grazie a Babel, che ci ha consentito di capire velocemente il loro posizionamento sul mercato, di portare a gara vari fornitori e selezionare dopo pochi round il soggetto con cui sarebbe stato conveniente stringere un accordo. Un altro esempio è quello di un importante cliente nel settore del cemento, con numerose sedi in Italia, che voleva trasformare completamente la propria infrastruttura Ict: si è affidato a noi per sapere cosa avrebbe potuto ottenere, e per avere un quadro complessivo dei costi che un’operazione del genere avrebbe potuto comportare. Abbiamo seguito l’intero processo di gara con tutti i fornitori, consegnando loro gli elementi per scegliere la soluzione ideale, con un costo tutto sommato limitato rispetto alla portata dell’operazione.

Quali sono i vantaggi che vengono dall’automatizzazione in questo campo?

La convenienza è evidente se pensiamo che le fonti da cui si prendono i dati generalmente sono le fatture e i contratti. Analizzare le informazioni che arrivano da questi documenti in modo automatizzato è molto più semplice se si dispone di una piattaforma in grado di farlo automaticamente. Da queste elaborazioni siamo in grado di ottenere informazioni interessanti, come ad esempio l’identificazione di servizi che non vengono utilizzati e dati di costo analitici e puntali. A questa fase segue l’analisi di benchmark di mercato, e dal confronto tra le singole esigenze e le offerte disponibili, possiamo individuare le aree di miglioramento dei contratti. E poi grazie alla piattaforma è possibile definire semplicemente il capitolato di gara, per mettere nero su bianco cosa c’è effettivamente bisogno di richiedere agli operatori. Ultima cosa, ma non in termini di importanza, è la valutazione delle offerte automatica, attraverso la quale vengono individuate le migliori da un punto di vista economico, tecnico e di servizi. In questo modo, grazie a un processo standardizzato, il cliente non deve più nemmeno leggere le offerte e affrontare la difficoltà di valutarle, ma può affidarsi all’output fornito dalla piattaforma, nella sicurezza che si tratti della proposta migliore per le proprie esigenze.

Che feedback state ricevendo dai vostri clienti?

In generale i nostri clienti sono sempre più consapevoli che nel campo delle loro forniture Ict molti aspetti possono essere ottimizzati. Spesso si rendono conto che alcuni miglioramenti sono possibili, ma si trovano nella difficoltà di “stare dietro a tutto”: succede a volte che alzino bandiera bianca, e il nostro aiuto in quel caso diventa prezioso. Altri gestiscono il tutto in maniera molto puntigliosa, ma con un effort importante, a volte con reparti dedicati. Anche per loro gestire i contratti in maniera più semplice e performante è fondamentale, perché consente alle persone di dedicarsi ad attività a maggiore valore aggiunto, mantenendo comunque il controllo in tempo reale della situazione.

Qual è il valore aggiunto di Babel rispetto a quello di altri player concorrenti?

La nostra caratteristica principale è di essere verticali, meno generalisti di altri: non ci occupiamo a tutto campo di procurement, ma nello specifico dell’Ict, un campo in cui molte società “generaliste” non si focalizzano a causa delle difficoltà che si incontrano in questo settore. La nostra proposta si può in linea di principio integrare con quella di altri player, rappresentare un “plug-in” che prende in carico l’intero settore Ict. Altra nostra caratteristica è quella di arrivare sul mercato come un servizio gestito: non mettiamo un software nelle mani dei clienti abbandonandoli poi al loro destino, ma li sgraviamo anche dalla necessità di dover gestire in proprio la piattaforma e tenerla aggiornata. Raccogliamo le loro esigenze e presentiamo loro direttamente la soluzione migliore. Questo perché Babel è uno strumento che però per dare il meglio di sé deve essere gestito da una mente umana: non è solo automatizzazione, perché le valutazioni iniziali, le relazioni, la gestione dei contratti complessi hanno bisogno di esperienza, competenza e di capacità consulenziali.

Su cosa state concentrando i vostri investimenti di ricerca e sviluppo?

Abbiamo una roadmap di sviluppo fitta e densa di contenuti. Sicuramente cerchiamo da un lato di migliorare nella user experience della piattaforma, e stiamo sviluppando moduli aggiuntivi che si possono integrare sia con quelli già presenti su Babel sia con sistemi terzi. L’obiettivo è quello di consentire al cliente di prendere il meglio dalle applicazioni disponibili sul mercato per creare un ecosistema il più possibile performante a seconda delle esigenze. Per questo siamo particolarmente attenti ai feedback, soprattutto per quanto riguarda i processi di analisi, con l’obiettivo di migliorare anche i sistemi di alerting che consentano di capire quando è il momento di pensare a un nuovo contratto o a una nuova gara.

Quali sono i vantaggi che può portare Babel ai vari reparti di un’azienda?

Semplificando direi che Babel consente di sgravare il reparto IT dall’attività di gestione e controllo dei servizi, mentre per il reparto acquisti può essere un tool importante per fare benchmark e avere più potere negoziale con i fornitori in un settore in cui a volte mancano le competenze specifiche per ottenere i risultati migliori. Inoltre per l’amministrazione Babel è una piattaforma che tiene sotto controllo i costi e i consumi, ed è in grado di identificare eventuali discrepanze o disallineamenti, senza entrare nel merito dei servizi, ma semplicemente accendendo un faro sulle scadenze, su eventuali errori o su sforamenti di bundle di traffico.

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