Si abbattono i confini europei per i programmi online. Adottata dal Consiglio Ue una direttiva che spiana la strada alla circolazione di contenuti in tutti i Paesi europei modificando la concessione delle licenze. La nuova disposizione – gli Stati avranno due anni per recepirla a partire dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale europea – prevede che i broadcaster dovranno rilasciare i diritti di trasmissione di opere e altri materiali protetti per tutti i territori europei attraverso una semplificazione della gestione del copyright.
Si tratta della riproposta della vecchia disposizione nota come “Sat-Cab“ – satellite cavo – a suo tempo fortemente osteggiata dalle associazioni del cinema. La nuova direttiva però non estende l’azione al cinema, ma a programmi Tv e radio e notiziari .
“Vogliamo assicurare un accesso più ampio ai programmi online a tutti gli cittadini europei e rafforzare – dice Valer Daniel Breaz, Ministro della cultura e dell’identità nazionale della Romania – la diversità culturale europea. Inoltre si rafforzano i vantaggi per i titolari dei diritti d’autore che vedranno ricompensati in modo adeguato il consumo delle opere”.
Gli utenti si aspettano sempre più di avere accesso a programmi televisivi e radiofonici in qualunque momento e in qualunque luogo, spiega la Ue. “Per questo i broadcaster stanno spingendo sulla distribuzione online di programmi tv e radiofonici oltre che in modalità tradizionale”. Simulcast, servizi catch-up, stanno arricchendo l’offerta di contenuti.
Proprio per rendere i nuovi servizi disponibili anche oltre confine, la direttiva prevede che i broadcaster dovranno concedere i diritti di trasmissione di opere e altri materiali protetti per tutti i territori europei. La direttiva faciliterà la gestione dei diritti da parte dei broadcaster, con l’obiettivo di rilasciare le licenze di trasmissione in tutti gli Stati e non solo nel Paese d’origine.
Programmi radiofonici, notiziari televisivi, programmi di attualità, programmi televisivi interamente finanziati dal broadcaster i contenuti principali oggetto della direttiva. I contratti esistenti rimarranno inalterati per un periodo di quattro anni dall’entrata in vigore: la Commissione valuterà la necessità di estendere la copertura a ulteriori tipi di programmi televisivi sei anni dopo l’entrata in vigore della direttiva.
Inoltre, la direttiva facilita il rilascio dei diritti quando un programma radiofonico o televisivo trasmesso in uno Stato membro viene ritrasmesso in simultanea, inalterato e integrato in un altro Stato membro. Coinvolte ritrasmissioni via cavo, satellite, digitale terrestre, circuito chiuso basato su IP o reti mobili. Riguarda anche le ritrasmissioni effettuate attraverso Internet a condizione che avvengano in un ambiente gestito, ovvero che siano soggette a identificazione digitale.
Per i tipi di ritrasmissione coperti dalla direttiva, i diritti di opere e altri materiali devono essere gestiti attraverso società di gestione collettiva (come Siae).