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Samaritani: “E-fattura strumento chiave per la business intelligence nella PA”

Il dg di Agid davanti alla commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria: “Più forte il collegamento tra amministrazione e imprese. Ora mettere a frutto i dati per controllare la spesa pubblica”

Pubblicato il 14 Ott 2015

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La fattura digitale, diventata da aprile obbligatoria verso tutte le Pubbliche Amministrazione, fornisce un “flusso di dati codificato” che apre le porte a un lavoro di “business intelligence, ovvero di analisi della spesa”. Così il direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), Antonio Samaritani, nel corso di un’audizione in commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

Da questa primavera le imprese e i privati che forniscono beni e servizi alla PA devono infatti presentare una fattura in versione digitale per essere pagati: il cartaceo non vale più. Ciò è stato realizzabile attraverso, spiega Samaritani, “una sorta di hub tecnologico, un specie di tubo, in grado di collegare le aziende alla PA. Adesso si tratterebbe di passare a un tubo – ha sottolineato il dg – che ha un recipiente così da potere catturare i dati delle e-fatture”. Non solo, ormai la pubblica amministrazione offre la possibilità di “ricostruire tutta la filiera della spesa, dai contratti, per mezzo di Consip, ai pagamenti”.

Samaritani ha accesso i riflettori anche sul progetto di anagrafe unica (Anpr) che taglierà il suo primo traguardo a dicembre quando diventerà una realtà per i primi “27 Comuni pilota”, per un totale che sfiora i 6 milioni di cittadini.
Samaritani ha spiegato come per tutto il 2016 si andrà avanti “agganciando i diversi Comuni”. Il risultato pratico è che, porta come esempio, “un cittadino potrà chiedere da un altro Comune il suo certificato di residenza a Torino”. Ma, aggiunge, “per avere disponibili anche gli aggiornamenti sullo stato civile bisognerà aspettare il 2017, quando tutto il processo verrà a compimento”. Intanto ci si deve muovere in parallelo, sottolinea Samaritani, con “la nuova carta
d’identità elettronica, con il chip. Qui – ha chiarito – siamo al punto di partenza, con il ministero dell’Interno e con la Funzione pubblica c’è un tavolo, anche per legare i due progetti: carta d’identità elettronica e Anagrafe nazionale”.

I primi passi concreti sul fronte della carta d’identità elettronica, ha fatto sapere la dirigente Agid Maria Pia Giovannini, “si dovrebbero vedere dal 2017”. Anche in questo caso l’intenzione è procedere secondo tappe precise, anche perché “siamo assolutamente indietro rispetto ad altri paesi – ha fatto presente Giovannini – con tutti i problemi di sicurezza che pongono le carte d’identità cartacee, spesso rubate”.

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