STRATEGIE

Samsung delude gli investitori, ma nessun cambio ai vertici

La divisione smartphone perde quota e gli stakeholder avevano chiesto una rivoluzione ai piani alti per tentare la svolta. Ma l’azienda ha deciso di proseguire per la sua strada: la stabilità del management considerata una “garanzia”

Pubblicato il 02 Dic 2014

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L’attesa rivoluzione ai vertici aziendali di Samsung Electronics, invocata dagli investitori del colosso sud-coreano per rivitalizzare il business soprattutto nella divisione smartphone, per rilanciare crescita degli utili e delle quote di mercato, non è arrivata: le posizioni chiave ai vertici dell’azienda sono rimaste invariate.

Samsung ha annunciato le sue novità ai vertici aziendali e sono davvero poche. Qualche vice-president promosso a presidente; ma l’azienda ha deciso di non mandare via Shin Jong-kyun, chief executive della divisione mobile, e i suoi due co-chief executive – Kwon Oh-hyun e Yoon Boo-keun, a capo, rispettivamente, della divisione semiconduttori e televisori.

Shin ha contribuito a fare di Samsung Electronics il produttore numero uno di cellulari”, ha detto la portavoce di Samung June Lee; “le dimensioni del nostro cambiamento manageriale sono state riviste”.

Dopo l’ultima trimestrale, i media avevano parlato di un probabile allontamento di Shin per il rapido declino degli utili nell’attività degli smartphone. Samsung e Shin non sono riusciti a reagire alla concorrenza high-end di Apple né a quella dei modelli low-cost dei produttori cinesi come Xiaomi, Lenovo e Huawei.

Secondo gli analisti l’erede del gruppo sud-coreano, Lee Jae-yong, potrebbe essersi opposto a radicali cambiamenti nel management mentre suo padre, e chairman di Samsung, Lee Kun-hee si trova ancora in ospedale dopo l’infarto subito lo scorso maggio.

“Hanno puntato alla stabilità dell’organizzazione anziché al cambiamento, mentre le sorti del chairman Lee sono ancora incerte e le rivoluzioni ai vertici comportano maggiori rischi”, commenta Park Kang-ho, analista di Daishin Securities. Che però aggiunge: “Sarà difficile ribaltare le sorti dell’azienda con l’attuale leadership; Samsung continuerà probabilmente a perdere quote di mercato negli smartphone a vantaggio dei concorrenti cinesi che conquistano i mercati emergenti”.

Le novità manageriali di Samsung si riducono dunque a un netto taglio delle promozioni al ruolo di top executive (il numero più basso dal 2008), nota Park Ju-geun, capo di CEO Score. Ci sono stati solo tre vice-presidenti – nelle divisioni Tv, memory chip e display – che sono stati promossi a presidenti: Kim Hyun-suk, vice-president dei visual display, e Jun Young-hyun, vice-president dei memory chip, sono diventati presidenti di Samsung, mentre Lee Yun-tae, vice-president della divisione Lcd, è diventato presidente nell’affiliata Samsung Electro-Mechanics.

“Tenere Shin vuol dire che Samsung non è riuscita a trovare una nuova strategia per rilanciare il business mobile”, sottolinea Park Ju-geun. “Samsung vuole mantenere per ora lo status quo; gli investitori non possono esserne contenti”.

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