LE SANZIONI DELL'ANTITRUST

Samsung e Personal Renting multate per 450mila euro: nel mirino il noleggio di smartphone e tablet

Le due aziende accusate di pratiche commerciali ingannevoli in merito all’offerta sui 24 mesi omettendo informazioni essenziali, quali l’applicazione di importanti penali in caso di danni o di smarrimento dei dispositivi

Pubblicato il 11 Gen 2022

ANTITRUST

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato Samsung e Personal Renting per pratiche pubblicitarie ingannevoli, comminando due multe, rispettivamente da 150 mila e 300 mila euro. Si tratta della decisione che segue la chiusura del procedimento Ps/12017 relativo alla promozione e alle modalità di gestione di una formula commerciale offerta dalle due società che prevedeva il noleggio per 24 mesi di beni di consumo, quali tablet e smartphone. L’entità delle sanzioni è stata stabilita dall’Autorità considerato il comportamento collaborativo tenuto dalle società nel corso del procedimento e le misure correttive adottate spontaneamente sia da Samsung sia da Personal Renting.

L’analisi dell’Antitrust

Secondo l’Autorità, Samsung ha diffuso messaggi pubblicitari ingannevoli in merito all’offerta del servizio di noleggio utilizzando affermazioni rassicuranti – come l’espressione “senza pensieri” – e omettendo alcune informazioni essenziali, quali l’applicazione di importanti penali in caso di danni o di smarrimento degli apparecchi noleggiati. L’Autorità ha inoltre accertato una seconda pratica commerciale aggressiva a carico di Personal Renting, consistente nella applicazione ai consumatori, al momento della restituzione dei beni, di importanti penali.

“In particolare, nella delicata fase di restituzione degli apparecchi e di verifica del loro stato di usura”, si legge in una nota, “Personal Renting applicava ai consumatori penali di importo elevato e di gran lunga superiori all’effettivo valore residuo dell’apparecchio, per asseriti danni o per mancate restituzioni, senza contraddittorio e senza fornire un adeguato riscontro ai clienti. La fase di accertamento del valore e dello stato d’uso dell’apparecchio era affidata a partner commerciali esterni che erano interessati alla sottostima dell’apparecchio stesso in quanto tale valutazione rappresentava per loro il prezzo di acquisto del dispositivo.

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