IL PIANO

Samsung, in Sud Corea la più grande fabbrica di chip al mondo: vale 230 miliardi

Il progetto fa parte di un piano di investimenti e incentivi pubblici da 420 miliardi messi a disposizione da Seul per sostenere la competitività del settore hi-tech. Disponibili anche 19 miliardi per lo sviluppo dell’AI

Pubblicato il 16 Mar 2023

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Samsung Electronics alza la posta sui chip con un investimento previsto di 230 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni per sviluppare quella che il governo coreano ha definito la più grande struttura di produzione al mondo. Il progetto da circa 300 trilioni di won di Samsung fa parte di un piano di investimenti del settore privato da 550 trilioni di won (circa 420 miliardi di dollari) svelato dal ministero dell’Industria della Corea del Sud. Sarà sostenuto da Seul anche con agevolazioni fiscali con l’obiettivo di aumentare la competitività dei settori high-tech del Paese.

Le aggiunte alla base produttiva di Samsung includeranno cinque fabbriche di chip e attireranno fino a 150 produttori di materiali, componenti e apparecchiature, produttori di chip fabless e organizzazioni di ricerca e sviluppo sui  semiconduttori verso l’area di Seul, ha affermato il ministero dell’Industria.

Seul investe su chip e AI

Oltre agli investimenti che arrivano dal settore privato, il governo spenderà almeno 25 trilioni di won, circa 19 miliardi di dollari, per la ricerca e lo sviluppo in tecnologie strategiche come l’intelligenza artificiale. Fornirà circa 360 miliardi di won per sviluppare il chip packaging e circa 100 miliardi di won in infrastrutture elettriche e idriche quest’anno per i complessi industriali.

A gennaio il governo ha proposto di aumentare la quota di detrazione fiscale per gli investimenti in chip e altre tecnologie strategiche dall’8% al 15% per le grandi società.

Samsung spinge anche sulle batterie

In un annuncio separato, Samsung Electronics, la sua unit Samsung Display e le affiliate Samsung Sdi e Samsung Electro-Mechanics hanno detto che prevedono di investire 60,1 trilioni di won nei prossimi 10 anni nelle regioni al di fuori dell’area metropolitana di Seoul per sviluppare le tecnologie per il chip packaging, i display e le batterie.

La Corea del Sud, sede dei due maggiori produttori di chip di memoria al mondo, Samsung Electronics e Sk Hynix, sta cercando di migliorare la stabilità della catena di approvvigionamento per diventare un attore importante nel campo dei chip non di memoria, attualmente dominato da produttori come Taiwan Semiconductor manufacturing co (Tsmc) e Intel.

Usa, l’inflazione pesa sulle chip factory

Samsung sta investendo nella produzione di chip anche negli Stati Uniti, dove l’amministrazione di Joe Biden, con il Chips act, ha varato un piano di sostegni per le aziende che stabiliscono le loro fabbriche su suolo americano. Il colosso coreano sta costruendo un impianto a Taylor, in Texas, ma l’inflazione sta facendo rapidamente lievitare i costi: le previsioni iniziali (fornite dall’azienda nel 2021) sono di 8 miliardi di dollari ma, secondo fonti confidenziali sentite da Reuters e non confermate da fonti di Samsung, potrebbero arrivare a 25 miliardi. 

Il dipartimento del Commercio americano ha detto all’inizio del mese che la maggior parte dei sussidi governativi potrà coprire solo fino al 15% dei costi delle nuove fabbriche. A crescere è soprattutto il costo del lavoro e dei materiali. Già l’anno scorso il maggior contractor mondiale dei chip, la taiwanese Tsmc, ha detto che la fabbrica in costruzione in Arizona costerà il triplo del previsto, ovvero 40 miliardi di dollari.

La stessa sorte potrebbe toccare ad altri progetti, come la chip factory di Intel in Ohio da 20 miliardi di dollari – ma potrebbe costarne fino a 100, secondo le stime di Reuters – e lo stabilimento che Micron sta costruendo nello stato di New York per produrre chip per computer: la spesa prevista è di 100 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni, ma l’inflazione potrebbe spingere le cifre molto più su.

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