IL CASO

Samsung, la Corea del Sud concede la grazia a Lee Jae-yong

Il manager era stato condannato a 5 anni di carcere per corruzione e appropriazione indebita. Il governo di Seul: “L’obiettivo è superare la crisi economica incoraggiando l’attività imprenditoriale”

Pubblicato il 12 Ago 2022

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La Corea del Sud concede la grazia a Lee Jae-yong, “il principe ereditario Samsung’‘, dopo essere stato condannato a 5 anni di detenzione per corruzione e appropriazione indebita nel 2017. Lo ha reso noto il ministero della Giustizia della Corea del Sud. Il governo di Seul ha spiegato che si tratta di una decisione motivata dalla convinzione che il leader de facto della più grande azienda del Paese è “necessario per guidare la ripresa economica dopo la pandemia“.

Anche il presidente del gruppo Lotte Shin Dong-bin e altri due importanti leader aziendali saranno graziati. Il “perdono” sarà ufficialmente concesso nel corso di una festa nazionale che celebra la liberazione della Corea dal dominio coloniale giapponese alla fine della seconda guerra mondiale.

Lo scandalo che rovesciò il governo

Il vicepresidente di Samsung Lee Jae-yong si trova in libertà vigilata dal 2021 con l’accusa di aver corrotto l’ex presidente Park Geun-hye, in un massiccio scandalo che aveva rovesciato il governo di Park. Il gesto, viene annotato dai media, sottolinea l’enorme influenza di Samsung in un paese che appoggia la propria economia sulle esportazioni di tecnologia. 

Il ministro della Giustizia Han Dong-hoon ha dichiarato che la grazia concessa ai magnati mira a “superare la crisi economica incoraggiando l’attività imprenditoriale”.

Lee, 54 anni, dirige il gruppo Samsung in qualità di vicepresidente di Samsung Electronics. In una dichiarazione esprime la sua “sincera gratitudine per aver ricevuto l’opportunità di ricominciare”.

Corea del Sud divisa sul magnate

Una coalizione di gruppi civici, tra cui People’s Solidarity for Participatory Democracy, ha criticato la grazia accusando il governo di incoraggiare i gruppi a “conduzione familiare” che dominano l’economia del paese.

Ma recenti sondaggi di opinione indicano che i sudcoreani sono favorevoli alla concessione della grazia a Lee, sulla spinta dell’influenza del gruppo che fornisce al Paese smartphone, TV e carte di credito.

Secondo alcune voci Lee ha sempre avuto il controllo di Samsung, anche quando era dietro le sbarre, e ha praticamente ripreso completamente i suoi impegni di management dopo la libertà vigilata.

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