E’ del 39% il crollo dell’utile netto di Samsung electronics nel primo trimestre del 2015, in scia alla debolezza delle vendite di telefonini intelligenti. Un crollo che contribuisce mettere in luce lo speculare successo di Apple sul mercato degli smartphone.
La multinazionale dell’elettronica di consumo, alle prese con il quarto declino trimestrale degli utili, ha in particolare chiuso i primi tre mesi dell’anno con profitti per 4.626 miliardi di won (4,3 miliardi di dollari), a fronte dei 7.574 miliardi di un anno fa. Samsung, incapace di arginare le crescenti preferenze degli acquirenti di telefonini intelligenti per l’iPhone della Apple e per dispositivi a prezzi piú accessibili prodotti dai brand cinesi come Xiaomi, ha deluso di molto anche le aspettative degli analisti che avevano messo in preventivo un calo dell’utile netto del 30% a/a a 5.300 miliardi.
L’utile operativo è inoltre sceso del 29,6% a 5.979 miliardi a causa in particolare delle negative performance della divisione di telefonia mobile, che ha infatti visto il margine operativo crollare dal 19,8% al 10,6%. I ricavi totali sono inoltre calati del 12% a 47,118 miliardi, ma sono comunque risultati in linea con le stime fornite da Samsung ad inizio mese. A contribuire al calo del fatturato è stata la contrazione delle consegne di smartphone, stimate dagli analisti in 82 milioni nel trimestre, contro gli 89 milioni di un anno fa. Al contrario Apple ha continuato a beneficiare del boom dei nuovi iPhone con una crescita delle vendite nei tre mesi di ben il 40% a 61,2 milioni di esemplari sostenuta soprattutto dalle performance commerciali in Cina. Per affrontare un contesto di mercato difficile, Samsung ha lanciato il 10 aprile i nuovi smartphone Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge.
Tuttavia, nonostante le notizie allarmanti sul fronte utili, secondo gli analisti di Strategy Analitics Samsung continua a primeggiare su Apple nella detenzione di quote di mercato degli smartphone, con il 24,1%, a fronte del 17,7% detenuto dall’azienda di Cupertino. Nell’ultimo trimestre del 2014, le due aziende erano appaiate, con una quota di mercato del 19,6% a testa.