"Sì, certo che mio figlio verrà promosso”. Con queste
parole il fondatore e presidente di Samsung, il 68enne Lee Kun-hee,
ha fatto presagire un possibile cambio della guardia
“dinastico” al vertice del primo gruppo industriale della Corea
del Sud.
Un gigante globale con attività che spaziano all'alta
tecnologia alla cantieristica, dalle costruzioni
all'intrattenimento, alla finanza: Samsung è leader globale
sulla produzione di chip di memoria e Tv a schermo piatto, e numero
due globale dietro Nokia sui cellulari.
Secondo alcuni media coreani il 42enne Lee Jae-yong, attuale
direttore generale di Samsung figlio del fondatore sarà presto
nominato presidente. Oggi, incontrando i giornalisti al ritorno da
un viaggio d'affari in Cina, il patriarca ha risposto
"sì" a chi gli chiedeva se il figlio verrà promosso a
una posizione più rilevante, ed ha anche annuito sul fatto che
questo avverrà nell'ambito di un imminente rinnovamento dei
vertici.
Secondo l'edizione asiatica di Forbes, Lee Kun-hee è
l'uomo più ricco della Corea, con un patrimonio stimato a 7,9
miliardi di dollari. Ha lasciato la presidenza del gruppo nel 2008,
nel pieno di una indagine per evasione fiscale in cui ha ricevuto
una condanna a tre anni con la condizionale. Ma poi è arrivato il
perdono presidenziale, e nel marzo scorso è tornato anche
formalmente a presiedere il gruppo, in cui la guida operativa è
attualmente ricoperta dall'amministratore delegato Choi
Gee-sung.