Samsung scuote i mercati oggi con due notizie di segno opposto: utili trimestrali in forte crescita ma anche le dimissioni del Ceo sull’onda dello scandalo dell’arresto dell’erede del colosso dell’elettronica Lee Jae-Yong.
L’amministratore delegato Oh-Hyun Kwon ha annunciato le sue dimissioni spiegando che il gruppo sud-coreano ha affrontato una “crisi senza precedenti” dopo lo scandalo che ha portato in carcere, con una condanna di 5 anni per corruzione, l’erede del gruppo, Lee Jae-Yong, figlio del presidente di Samsung. Le dimissioni del Ceo vengono considerate come funzionali a mettere alle spalle la vicenda. Il gruppo deve dimenticare anche il disastro del Galaxy Note 7, con i gravi problemi alla batteria che prendeva in alcuni casi fuoco e che ha costretto a ritirare il prodotto dal mercato.
Samsung, che ha appena lanciato i suoi nuovi Galaxy Note 8, ha però anche indicato le stime per la prossima trimestrale, che si preannuncia come la migliore di sempre: utile operativo record nel terzo trimestre di 14.500 miliardi di won (12.8 miliardi di dollari), il triplo dei 5.200 delle stesso periodo di un anno fa, e fatturato previsto in rialzo di quasi il 30% a 62.000 miliardi di won, grazie al boom del comparto dei semiconduttori. Il Ceo Kwon ha però chiarito: “La società sta vivendo i suoi migliori risultati di tutti i tempi, ma è semplicemente grazie a decisioni e investimenti passati. Mentre affrontiamo una crisi senza precedenti in tutta l’azienda, credo che sia giunto il momento di intraprendere un nuovo inizio, con un nuovo spirito e una leadership più giovane, al fine di rispondere meglio alle sfide di un settore tecnologico in rapida evoluzione”.
Ryam Lim, fondatore della società di consulenza Qed, interpellato dalla Bbc ha commentato: “Samsung soffre una crisi di leadership. L’attuale struttura di management è complicata e crea confusione. E’ un problema che va risolto al più presto, perché potrebbe diventare rischioso in futuro non sapere chi sia veramente alla guida di un colosso come Samsung”. Altri analisti pensano però che la struttura manageriale sia robusta a sufficienza da supplire all’uscita del Ceo: il gruppo di Seul saprà trovare un nuovo leader capace di preservare l’immagine e i risultati.
L’uscita di scena di Kwon resta tuttavia uno shock per il mercato: gli azionisti, dopo l’arresto di Lee Jae-Yong, si aspettavano che il Ceo aumentasse i suoi poteri, non certo che si dimettesse. Intanto il già miliardario erede del gruppo continua ad arricchirsi: grazie ai risultati record dell’azienda, la quota azionaria di Lee si è valutata del 45% dal suo arresto ad agosto a oggi ed è stimata, secondo Reuters, intorno a 2 miliardi di dollari.