Passo indietro di Apple sulle certificazioni ambientali. Cupertino ha deciso di abbandonare il sistema Epeat, creato per tenere sotto controllo l’impatto ambientale di computer e monitor. Una decisione che mette la parola fine le commesse di desktop, laptop e monitor della Apple da parte della città di San Francisco, che basa sul rispetto dei parametri dell’Epeat gli acquisti dei 50 dipartimenti municipali dove lavorano 28mila impiegati. La policy di San Francisco non riguarda gli iPhone e gli iPad.
La retromarcia di Apple sulle eco-certificazioni potrebbe avere conseguenze molto negative. Anche l’Università della California, il maggior ateneo americano, sta pensando di boicottare i computer di Apple, visto che le sue decisioni di acquisto di basano sul registro Epeat, il sistema di rating che la stessa Cupertino ha contribuito a creare nel 2003, al quale partecipano anche Samsung Electronics, HP e Dell.
La decisione è anche retroattiva – la Mela ha chiesto di togliere il bollino verde dai prodotti che lo avevano già ottenuto, 39 tra vecchi Macbook e Macbook Pro – ed è stata presa forse in seguito all’adozione del display Retina, difficile da disassemblare.
Apple si difende sostenendo che tutti i suoi prodotti rispettano i severi standard americani in materia di consumi energetici e di materiali tossici. Il registro dell’Epeat è utilizzato per definire le decisioni di acquisto di grosse realtà come gli stati della California, del Massachusetts, di Ford Motor e della Yale University.