Magari avrà soltanto 33.000 abitanti e sarà abbarbicato su una rocca impervia, ma San Marino oltre che del titolo di Repubblica più antica del mondo potrà presto vantarsi di essere il primo Stato europeo ad aver lanciato servizi in tecnologia 5G. “Offriremo ai nostri cittadini, alle nostre imprese, ai turisti servizi di smart city quali smart parking o smart metering, di pubblica sicurezza con telecamere sempre commesse alle stazioni delle forze dell’ordine, di industria 4.0 sfruttando le opportunità del cloud computing, di turismo digitale con applicazioni mobili di virtual reality”, annunciano il Segretario di Stato alle Telecomunicazioni Andrea Zafferani e il suo collega all’Innovazione e servizi pubblici Marco Podeschi.
Dalla fase sperimentale il 5G entra così con decisione in quella dei servizi effettivamente adottati. Le frequenze utilizzate sono 3.5 e 26 GHz, le stesse in campo nelle sperimentazioni 5G in corso nelle città italiane. Un risultato raggiunto grazie all’alleanza di un pool di aziende che si sono alleate per portare il 5G sul Titano: Tim San Marino, Olivetti, Inwit, Qualcomm, Nokia.
La presentazione di San Marino Repubblica 5G è avvenuta nel corso di una manifestazione svoltasi questa mattina. I primi servizi, di cui è partita la sperimentazione applicativa, saranno fruibili già dalla prossima estate con l’implementazione della nuova rete 5G la cui realizzazione è già stata avviata. “CI basiamo su una infrastruttura in fibra full digital estesa ovunque che ha consentito alla Repubblica di raggiungere con anni di anticipo gli obiettivi dell’agenda digitale europea”, spiega Cesare Pisani, AD di Tim San Marino. “Grazie a un accordo col governo di San Marino firmato il 17 luglio dello scorso anno, siamo riusciti a ribaltare i ritardi anche nel mobile: da uno Stato che sino al 2017 non aveva nemmeno il 4G, al Paese europeo di punta nel 5G”.
Certo, le dimensioni di San Marino sono quelle di una media città italiana, ma, come osserva Giovanni Ferigo, AD di Inwit, “è fondamentale partire con i servizi sul campo per cominciare a mettere a punto l’ecosistema 5G. Sarà fatto di partner locali, nazionali e globali attorno a use case innovative”. La copertura 5G richiede una diffusione di antenne molto più capillare del 3G e 4G, ma nel frattempo le tecniche di miniaturizzazione e gestione del segnale hanno fatto passi da gigante. Ferigo propone Inwit come il protagonista della realizzazione della nuova rete che richiederà una distribuzione di mini- antenne molto capillare: “Siamo pronti ad essere il facilitatore dell’infrastruttura della sua proposizione al mercato in modalità wholesale, a parità di condizioni per Tim come per chiunque ce la richieda”, spiega.
Quanto alle performance “dal vivo” della nuova rete, nel corso dei test di servizio in condizioni reali effettuati a margine del convegno si è potuto toccare con mano tutte le potenzialità del nuovo sistema trasmissivo. “Riscontriamo velocità dieci volte superiori a quelle delle reti attuali”, chiarisce Enrico Maria Bagasco, responsabile Technology di Tim. Adesso “è importante creare un ecosistema di partner tecnologici, istituzionali, commerciali che lavori insieme per realizzare user case capaci di affermarsi sul mercato”, osserva invece Attilio Somma, responsabile Innovation di Tim.
“Il 5G è un lead che rende la rete di telecomunicazioni capace di rispondere alle necessità di industria 4,0, dell’Internet of Things, della realtà virtuale e aumentata, dell’intelligenza artificiale. È una piattaforma di crescita di servizi che oggi fatichiamo soltanto a immaginare ma che ineluttabilmente arriveranno e segneranno il mondo del futuro prossimo”, osserva Massimo Mazzocchini Ad di Nokia Italia e VP Mediterranean Area il cui gruppo sta collaborando all’adeguamento della rete mobile di Tim. Tuttavia, avverte Mazzocchini, “le reti dovranno essere ben dimensionate sin dall’inizio”.
Enrico Salvatori, svp e presidente Qualcomm Emea, mostra alla platea – ed è una première mondiale in pubblico – un prototipo del nuovo cellulare 5G che monta il rivoluzionario Snapdragon X50, il primo 5G-NR multimode modem che porterà gli smartphone nel mondo del 5G. Quando? “Da metà dell’anno prossimo sarà a disposizione dei consumatori”, annuncia Salvatori. “Per Qualcomm importante essere presente nelle realizzazioni che si stanno facendo a San Marino – aggiunge – Stiamo dimostrando sul campo la possibilità degli smartphone di gestire le onde millimetriche, in questo caso a 26 Ghz. Non era mai accaduto prima”.
A San Marino sui servizi sta lavorando in particolare Olivetti, impegnata in soluzioni di parcheggio intelligente e di smart metering. “SI tratta di trasformare digitalmente i processi, connettere oggetti e persone con l’obiettivo di migliorare la qualità vita delle persone sfruttando nel modo migliore le tecnologie”, osserva Mario Polosa, vp Iot di Olivetti.
San Marino ha le fondamenta poggiate nella storia come testimoniano le costruzioni della rocca. Ma col 5G sta ritagliandosi anche un pezzo di futuro.