Lazio e Lombardia accelerano sulla sanità digitale. Le due Regioni hanno infatti svelato i piani per l’ammodernamento del sistema in ottica innovativa. L’ente guidato da Nicola Zingaretti mette sul piatto 550 milioni di euro articolati in tre misure: potenziamento della sanità territoriale, ammodernamento tecnologico, adeguamento antisismico degli ospedali. Gli interventi saranno portati avanti con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
A delineare il piano l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, durante un’audizione congiunta con le commissioni Sanità e Bilancio del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Rodolfo Lena e Fabio Refrigeri. “Si tratta di tre diverse missioni, a cui la Giunta ha dato seguito approvando altrettante delibere il 30 dicembre – ha spiegato l’assessore alla Sanità – entro il 28 febbraio potranno essere ulteriormente migliorate e modificate”.
La prima missione riguarda il potenziamento della sanità territoriale. Tre gli interventi previsti. Innanzitutto l’istituzione delle case di comunità, per la quale sono a disposizione 159 milioni di euro. “Saranno 170 strutture in tutta la Regione – ha spiegato D’Amato – che assorbiranno anche le attuali case della salute. Si tratta di una rete importante per la sanità territoriale, sono stati già fatti accordi con le amministrazioni comunali, le Ater, il demanio e il demanio militare, che metteranno a disposizione le strutture necessarie. Avranno una grandezza intorno ai mille metri quadri, ci saranno ambulatori, diagnostica. L’assistenza sarà soprattutto infermieristica, ma sarà importante anche la partecipazione dei medici di base che, con il nuovo contratto, dovranno impiegare parte del loro orario di lavoro proprio in queste strutture”.
Saranno poi creati riguarda 44 ospedali di comunità. “Il Pnrr mette a disposizione 86 milioni di euro, aveanno massimo 40 posti letto e saranno dedicati soprattutto all’assistenza di chi ha patologie croniche”, ha spiegato l’assessore. Terzo punto riguarda la creazione di 64 centrali operative territoriali (una per ogni distretto sanitario più una di coordinamento), che saranno il riferimento del numero unico europeo 116117 e avranno come compito principale la presa in carico dei pazienti con patologie croniche. La seconda misura del Pnrr è relativa all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. Si tratta di 102 milioni di euro destinati all’acquisto di grandi apparecchiature. “Saranno sostituiti i macchinari con più di 5 anni di vetustà – ha dichiarato D’Amato – in tutto si tratta di 298 nuovi acquisti. Ci saranno maggiore velocità nell’erogazione delle prestazioni, maggior precisione nelle diagnosi, meno radiazioni. Altro punto importante: dopo i nuovi acquisti il servizio sanitario pubblico non potrà più accreditare privati che abbiano macchinari al di sotto di questo standard, una misura che favorirà il rinnovamento tecnologico anche per questi soggetti”.
La terza misura è relativa all’adeguamento antisismico degli ospedali: “Il Pnrr prevede interventi per 180 milioni. Abbiamo già stilato un elenco degli interventi, basandoci sui dati anagrafici delle strutture e la zona zona sismica in cui si trovano – ha specificato l’assessore – Va sottolineato infine che il Pnrr prevede solo interventi in conto capitale, non ci sono misure per l’assunzione di nuovo personale. Secondo noi è necessario eliminare il tetto di spesa attualmente previsto.
Dieci milioni di euro per la creazione del “Nuovo sistema per la gestione digitale del territorio” con l’obiettivo di gestire digitalmente i processi sociosanitari territoriali, digitalizzare tutti i dati e documenti prodotti, semplificare lo sviluppo dei processi di telemedicina e adottare un modello informativo basato sulla disponibilità di dati in tempo reale. È il contenuto della delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti. L’obiettivo è connettere il sistema sociosanitario e far dialogare digitalmente tutti gli ambiti della sanità lombarda.
Il piano lombardo
Il nuovo sistema per gestione digitale del territorio prevede la totale integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e Fascicolo Sanitario Elettronico in Lombardia.
Nello specifico, Aria Spa coordinerà le attività di progettazione e sviluppo di una nuova soluzione applicativa, unica e centralizzata, messa a disposizione da Regione Lombardia per supportare gli enti nell’attuazione di tutti i processi sociosanitari e nel funzionamento delle “Case di comunità”, delle “Centrali operative territoriali” e degli Ospedali di Comunità.
“L’utilizzo di tecnologie digitali innovative – ha spiegato Moratti – e la disponibilità di nuovi sistemi informativi, sono gli elementi fondamentali per attuare concretamente il nuovo modello di gestione dei servizi sociosanitari con completa integrazione dei servizi ospedalieri, territoriali e di telemedicina”.
“L’architettura principale del nuovo sistema – ha proseguito – prevede tre aree di intervento. Un sistema per la gestione digitale del territorio finalizzato alla gestione informatizzata dei processi sociosanitari e la digitalizzazione di dati e documenti. Una piattaforma regionale di telemedicina per l’attuazione delle diverse tipologie di processi e servizi. Infine un sistema per la raccolta e la valorizzazione dei dati distribuiti da condividere e utilizzare in tempo reale negli ambiti sociosanitari, ospedalieri e territoriali”.
“La pandemia – ha concluso Moratti – ci ha insegnato quanto sia fondamentale poter contare su un sistema all’avanguardia anche in ambito digitale. Con la predisposizione di questa nuova piattaforma sarà quindi ulteriormente potenziato un sistema già considerato tra i migliori di tutta Europa”.
La road map
Entro nove mesi dall’avvio dell’iter, la piattaforma dovrà essere completata e disponibile per l’utilizzo. Il sistema di gestione digitale del territorio sarà integrato con il sistema centrale regionale e con il Fascicolo Sanitario Elettronico.
Regione Lombardia inserirà l’iniziativa tra quelle per le quali verrà chiesto il riconoscimento di una parte dei costi sostenuti nell’ambito del Pnrr.