Il 99% dei certificati di malattia è ormai online: lo ha rilevato il Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica.
Risparmi per medici, pazienti e Inps, maggiore efficienza e nuovi strumenti per combattere l’assenteismo: Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), accoglie positivamente l’annuncio dell’informatizzazione quasi completa dei certificati di malattia ma rileva che altri comportamenti dell’Inps vanno in direzione opposta. Riguardo alla compilazione e trasmissione elettronica dei certificati, Milillo ricorda che i medici di base non hanno mai avuto alcun problema: “Abbiamo sempre detto che i certificati online sarebbero partiti nel momento in cui fosse stato eliminato l’atteggiamento fiscale e sanzionatorio e ci fossero stati dati i mezzi per poterlo fare. Le due condizioni si sono realizzate e ne siamo contenti, oggi fare un certificato online è più agevole che farlo a mano”.
L’accusa di contraddittorietà rivolta all’Inps si collega invece al tema dell’assenteismo; certamente il trattamento informatico dei certificati può consentire controlli più agevoli, ma “purtroppo assistiamo al fatto che paradossalmente l’Inps, dopo aver realizzato tutto questo, taglia 50 milioni di euro dedicati alle visite fiscali. È un’assurdità: eliminando le visite fiscali si ha un aumento dell’assenteismo e basta lo 0,1% in più per determinare una spesa doppia di quella risparmiata. Gia ci sono segnali di aumenti delle richieste di certificazione e soprattutto – prosegue – di mancato controllo per quanto riguarda i braccianti agricoli”.
Riguardo all’informatizzazione, la posizione dei medici di famiglia è decisamente favorevole, ma su come viene realizzata Milillo ha forti dubbi: “Da tempo denunciamo l’inadeguatezza della Sogei che ritarda enormemente la possibilità e l’efficienza della certificazione online e che in pratica rende la dematerializzazione una promessa non mantenibile. C’è però un rifiuto a cogliere suggerimenti e si continua con un’impostazione che può essere considerata arcaica; è una palla al piede che non si limita alle certificazioni, ma credo si ripercuota su tutto il lavoro amministrativo”. Intanto le organizzazioni sindacali hanno organizzato per oggi un presidio a Roma. “Il presidio – spiegano in una nota – è stato indetto per chiedere con forza all’Inps di sospendere immediatamente il provvedimento e di essere ricevuti; siamo contrari alla decisione presa dall’istituto senza preavviso e all’atteggiamento dell’Inps che ancora non risponde alla nostra richiesta di incontro”.
La società Sogei gestisce il Sistema di accoglienza centrale (Sac) per conto della Ragioneria Generale dello Stato, tramite il quale i medici devono trasmettere i certificati di malattia all’Inps. Questa funzione è stata predisposta in base a quanto previsto dal Dpcm del 26 marzo 2008, sentito anche il parere del Garante della privacy.