La remise in forme annunciata a gennaio da Sap comincia a delinearsi con i contorni di una ambiziosa strategia per un radicale cambio di pelle del colosso informatico tedesco: nella visione del ceo Bill McDermott si tratta di completare la trasformazione digitale e puntare tutto sul business del cloud.
Sap lo aveva già chiarito a inizio anno, quando ha annunciato una ristrutturazione che costerà fra gli 800 e i 950 milioni di euro: l’azienda è solida e l’obiettivo del riallineamento di attività e risorse è la business transformation. In particolare, il gruppo intende triplicare il fatturato dei servizi cloud entro il 2023 a 35 miliardi di euro annuali. “Non un programma di tagli, ma una rimessa in forma”, aveva detto il Cfo Luka Mucic; i tagli al personale (4.400 persone) saranno affiancati dall’assunzione di nuove figure, al punto che Sap prevede di far crescere lo staff totale a 100.000 risorse entro fine anno.
Tuttavia, molti clienti e analisti sono rimasti stupiti che tra le risorse che hanno lasciato l’azienda tedesca siano anche Bjoern Goerke, chief technology officer e capo della divisione cloud platform di Sap, e i guru del software Thomas Jung e Rich Heilman, punti di riferimento per l’ecosistema di sviluppo Sap.
Non sarà facile convincere i grandi clienti della bontà della scelta: “Le attività esistenti devono essere sostenute con un preciso know-how e ora ci sembra che le persone dotate di queste competenze stiano lasciando l’azienda”, ha sottolineato Marco Lenck, presidente del Sap user group (Dsag)) tedesco, che rappresenta 3.500 aziende. Per l’analista Dennis Howlett di Diginomica, inoltre, l’uscita di scena di talenti come Goerke, Jung e Heilman potrebbe indicare che per i vertici Sap la strategia cloud degli anni passati è un flop e che occorre rinnovare leader e strumenti.
Si potrebbe però trattare solo di uscire dalla “confort zone” e entrare nella nuova veste di piattaforma digitale, sottolinea in un commento Reuters. Da anni Sap è impegnata nella transizione ma il percorso è incompleto: l’attività di vendita di licenze e supporto per il software enterprise è la prima fonte di entrate (circa tre quarti del fatturato), ma in stallo. Il traino alla crescita è tutto nel cloud, che però non ha ancora i numeri per diventare la nuova fonte primaria di ricavi e utili per Sap.
Per premere sull’accelatore e ribaltare gli equilibri, facendo del cloud e del digitale il business numero uno, McDermott punta sulla piattaforma digitale S/4 Hana, ha annunciato la disponibilità dei servizi anche su Google Cloud e ha messo a segno una serie di acquisizioni che permettono di competere con giganti come Oracle e Salesforce.com.
Va in questa direzione l’acquisizione dell’americana Qualtrics International, specialista del software per l’experience management (XM), che Sap ha comprato a novembre per 8 miliardi di dollari, il deal più costoso di sempre per l’azienda tedesca ma che permette di rafforzare l’offerta vendendo software che aiutano a capire meglio esigenze e orientamenti dei clienti facendo leva sui Big data.
L’obiettivo finale è proporsi sul mercato come di azienda dell’era digitale allineata alle evoluzione tecnologiche del futuro. Toccherà rassicurare i clienti Sap esistenti, come evidenziato dallo user group tedesco Dsag, che sarà facile migrare dai prodotti legacy alla nuova piattaforma cloud S/4Hana e che il supporto non verrà meno.