I suoi chip sono il cuore intelligente dell’iPad ma dire che i
tablet sono il futuro del mercato dei device mobili è davvero
prematuro. Il presidente dell'azienda tecnologica britannica
Arm, Tudor Brown, intervistato dal Financial Times, ammette: “Si
tratta di un segmento interessante, ma dobbiamo essere prudenti
nelle nostre previsioni su quale fetta del mercato totale dei
terminali mobili sarà conquistata dai tablet, nonostante il grande
successo iniziale di iPad”.
“Siamo in un periodo di sperimentazione sul mercato e mi aspetto
di vedere molti tablet concorrenti, con diverse interfacce
utente”, continua Brown.
Per Brown invece, che è anche uno dei fondatori di Arm, sarà la
crescita della popolarità dei servizi di cloud computing nei
prossimi cinque anni a creare un enorme mercato per i device
connessi a Internet. Un’ottima notizia per Arm, le cui
architetture per semiconduttori a basso consumo sono alla base di
oltre il 95% dei cellulari in tutto il mondo e che ha intenzione di
conquistare anche altri apparecchi, come fotocamere digitali e
tv.
Secondo il Ft, la cautela di Brown sui tablet si spiega in parte
con il tentativo fallito lo scorso anno di portare i suoi chip ai
mercati dei Pc tradizionali con i cosiddetti “smart-books”, dei
computer portatili con una batteria a lunga durata e sempre
connessi a Internet, grazie ai chip a basso consumo della Arm e a
sistemi operativi basati su Linux. Diversi prototipi di smart book
sono stati portati l’anno scorso alle fiere di Computex e del
Consumer Electronics Show di Las Vegas, ma pochissimi sono
diventati veri prodotti e sono stati lanciati sul mercato. Ma che
Arm creda in Linux è fuori dubbio: nei giorni scorsi ha dato vita,
con altri cinque big dell'It, alla joint venture Linaro il cui
obiettivo è proprio spingere sulla diffusione del sistema open
source su una molteplicità di device.