“L’innovazione tecnologica porterà anche i portalettere italiani a consolidare un ruolo importante nel futuro dell’azienda postale”: lo ha detto oggi l’amministratore delegato di Poste, Massimo Sarmi, intervenendo al Congresso della Slp Cisl, il sindacato dei lavoratori Poste, in corso a Milano Marittima.
“Non ci rassegniamo alla diminuzione dei volumi postali” ha aggiunto riferendosi al fatto che nell’ultimo quinquennio il volume di traffico postale in Italia ha registrato un calo del 26%, dovuto alla bassa crescita economica e alla perdita di quote di mercato a favore delle aziende concorrenti.
“Il nostro obiettivo è offrire sempre più servizi di maggiore qualità. Poste può giocare un ruolo importante soprattutto nel programma di Agenda digitale della Pubblica amministrazione e del Paese”.
Quanto ai progetti futuri, l’ad ha rilanciato il ruolo fondamentale del commercio elettronico che vede oggi le Poste azienda leader del mercato nazionale con 20 milioni di carte di pagamento elettronico. “Non è facile crescere – ha ammesso – perché la concorrenza è agguerrita anche nei nuovi ambiti. Ma possiamo continuare a lavorare insieme al sindacato per rendere più competitivo e moderno il gruppo”.
Secondo Mario Petitto segretario generale della Slp Cisl, il declino del settore, a causa della sostituzione della posta tradizionale con le diverse forme di comunicazione elettronica (e-mail, pec, social networking), si può contrastare diversificando il business di Poste italiane verso nuovi segmenti di mercato e con un quadro normativo orientato alla difesa del settore. “Con la nascita del nuovo governo è necessario far riaccendere i riflettori sulle Poste per farle uscire dal cono d’ombra in cui sono finite” ha attaccato polemicamente Petitto. “È un paradosso constatare come all’estero la nostra azienda sia considerata uno dei migliori operatori postali al mondo, mentre in Italia ci sono tante ostilità da parte di finanza, banche, persino dell’ Antitrust”.
È poi intervenuto il segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni, affermando: “I lavoratori postali stanno già affrontando il problema di reggere il vecchio e costruire il nuovo: le gloriose vecchie Poste cedono il passo a una realtà che deve fare i conti con gusti diversi, con esigenze diverse, con la telematica, con l’informatica e con l’espansione delle attività. Per ora hanno retto bene, però la sfida è molto alta: si tratta di reggere, ripeto, le vecchie attività e di gestire le nuove”.