IL CASO

Sawiris “assolto”: nessun oltraggio all’Islam

Respinta da un tribunale del Cairo la causa intentata dagli integralisti salafiti contro il magnate delle Tlc per alcune vignette pubblicate su Internet, nel mirino perché “irrispettose del codice islamico”

Pubblicato il 28 Feb 2012

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Respinta oggi da un tribunale del Cairo la causa intentata dagli integralisti islamici salafiti contro il magnate egiziano delle telecomunicazioni Naguib Sawiris, per oltraggio alla religione islamica. La Corte ha sentenziato che il querelante, il deputato Mamdouh Ismail, non aveva motivo di intentare causa contro il miliardario egiziano. Secondo l’avvocato di Sawiris, Naguib Gabriel, la sentenza di oggi costituisce una svolta nella giurisprudenza del paese, in quanto mette fine all’uso d’intentare causa contro chiunque, utilizzando l’accusa di mancato rispetto del codice islamico: una pratica nota come “Hisba”, prevista dal diritto islamico medioevale. “Questa sentenza metter fine al comportamento di chi si erge a difensore dell’islam perseguitando gli artisti e le persone creative del paese”, ha detto l’avvocato Gabriel.

L’avvocato e deputato salafita Ismail, a suo tempo più volte arrestato con l’accusa di terrorismo, aveva accusato Sawiris, cristiano, di aver postato su internet alcune vignette beffandosi dell’abbigliamento degli islamici, il che a suo dire equivaleva ad offendere la religione di un miliardo di musulmani. Sawiris si era difeso dicendo che non intendeva affatto criticare la religione bens le usanze degli estremisti, peraltro estranee all’islam, tuttavia per cautelarsi da un’eventuale incriminazione si era temporaneamente trasferito in Europa. Ismail dovr ora pagare un’ammenda equivalente a otto dollari per essersi appellato alla giustizia senza giusta motivazione.

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