Hisao Tanaka, chief executive officer di Toshiba, lascerà con ogni probabilità l’incarico a settembre insieme ad altri membri del board, tra cui il vice chairman Norio Sasaki, in relazione allo scandalo contabile che ha portato a maggio al rinvio della presentazione del bilancio 2015 (esercizio chiusosi il 31 marzo). Lo riferisce il quotidiano finanziario giapponese Nikkei.
Le “irregolarità contabili” che hanno portato al rinvio, secondo quanto scritto in precedenza dal Nikkei, potrebbero tagliare gli utili operativi relativi ai cinque esercizi dal 2009 al 2013 di 150 miliardi di yen (1,1 miliardi di euro). Toshiba spera di presentare i bilanci rivisti entro la fine di agosto.
Il colosso giappnese ha assunto un comitato esterno per investigare sulle passate registrazioni contabili che avrebbero portato a gonfiare gli utili – secondo le ultime indiscrezioni – di oltre 170 miliardi di yen, molto più di quanto si aspettasse Toshiba al momento dell’avvio dell’indagine (circa 50 miliardi di yen). Secondo Reuters, il comitato avrebbe portato alla luce sei anni di registrazione impropria delle attività in bilancio, con profitti sovrastimati e altre operazioni irrregolari che potrebbero comportare per Toshiba dei costi aggiuntivi di 300-400 miliardi di yen (2,4-3,2 miliardi di dollari).
Un portavoce di Toshiba ha chiarito che l’azienda non sa ancora stimare la portata dei costi cui andrà incontro. Il gruppo, che ancora sta lavorando al bilancio dello scorso anno fiscale, non ha specificato quanti dei costi aggiuntivi saranno iscritti allo scorso esercizio, ma l’utile netto dello scorso anno fiscale (terminato a marzo 2014) ammontava a 51 miliardi di yen.
Alcune fonti interne all’indagine fanno sapere che l’inchiesta sta cercando di stabilire anche il ruolo del top management nelle irregolarità: alcuni executive le avrebbero non solo permesse ma addirittura incoraggiate. Gli esiti dell’inchiesta dovrebbero arrivare la prossima settimana.
Secondo il Nikkei, dietro allo scandalo ci sarebbe la reazione del management al disastro di Fukushima che, avendo messo in crisi il business della conglomerata nei reattori nucleari, ha spinto verso target aggressivi per le altre divisioni innovative, come quella degli smart meter, incoraggiando lo sottostima dei costi e la sovrastima dei ricavi.
Probabilmente il comitato esterno che sta studiando le irregolarità concluderà che Toshiba deve provvedere a una profonda revisione della sua governance e più della metà del board, tra cui il Ceo Tanaka e il vice chairman Sasaki, sarà sostituito alla prossima riunione degli azionisti a settembre.