Internet ha il potere di sostenere il cambiamento politico in Myanmar (ex Birmania): lo ha detto oggi Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, in visita nel Paese asiatico che da un paio di anni sta sperimentando una rapida trasformazione politica ed economica dopo decenni di dittatura militare e che è già visto da molti occidentali come la nuova frontiera dei mercati asiatici.
Parlando a un gruppo di giovani e imprenditori a Yangon, la città principale, Schmidt ha detto: “Il vostro governo ha preso una decisione politica particolarmente importante: ha aperto il Paese alle idee straniere, a Internet, alla vostra comunicazione e ai vostri giornali. L’uso del web renderà impossibile tornare indietro”. A chi gli chiedeva consigli su questo settore in via di sviluppo, il presidente esecutivo di BiG ha risposto: “Per prima cosa cercate di tenere il governo fuori dai regolamenti sul web”.
Sotto il regime militare, Internet e i media tradizionali erano soggetti a stretto controllo e censura, ma da quando, nel marzo 2011, è salito al potere il presidente Thein Sen, la vigilanza si è allentata.
Schmidt, che a gennaio aveva visitato la Corea del Nord, dove vige ancora un regime dittatoriale, è in Myanmar nell’ambito di un tour asiatico che lo porterà anche in India.
L’ex Birmania è finita sotto osservazione da parte degli investitori stranieri per il potenziale di crescita: su circa 60 milioni di abitanti la penetrazione dei dispositivi mobili è stimata finora tra il 5 e il 10%. Se, come molti prevedono, il ritorno di un governo più democratico porterà con sé la modernizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni e una rapida crescita nell’uso di device, Google sarà pronta a fare il proprio ingresso nel Paese. Peraltro Schmidt, che incontrerà in queste ore anche il presidente Thein Sen, ha affermato: “Nei prossimi anni il business più proficuo in Myanmar sarà quello dell’industria delle telco”.