“Saranno i dispositivi mobili, non i pc, a portare revenue più
alte alle media company”. Secondo Eric Schmidt, Ceo di Google,
“non serve pensare a tubi e cavi per il futuro di Internet”, ha
detto introducendo il Media Summit di Abu Dhabi, perché la parola
d’ordine da qui in avanti sarà “mobile”. I terminali che
useremo saranno “supercomputer”, ed è esattamente quello “a
cui stanno dedicandosi i nostri ingegneri più brillanti, che sono
già a lavoro non certo sulle applicazioni per desktop, ma su
applicazioni mobile-centriche”.
Secondo Schmidt quelle barriere tecnologiche che “secondo
l’industria avrebbero frenato lo sviluppo di Internet, nel giro
di tre o quattro anni non esisteranno più. Eil Web sarà un enorme
oceano di informazioni”: sempre più complicate da gestire.
“Avremo connesse perfino le scarpe e l’orologio, dentro
Internet potremo fare di tutto. Ci sarà questa enorme rete e sarà
una grande magia”.
La svolta mobile sarà anche la premessa per revenue più alte per
il business digitale. E saranno più alte “perché Internet
mobile permetterà alla pubblicità di essere più mirata e più
ritagliata addosso all’utente”.
Un bersaglio su cui però la sua azienda, ha aggiunto, non ha
ancora dispiegato tutto il potenziale tecnologico: “Ci sono molte
cose che potremmo fare, ma che non facciamo perché non lo
giudichiamo positivo”. Per il momento, la priorità di Google è
dunque, dice Schmidt, “mantenere la fiducia” sul terreno dei
trattamenti dei dati.