IL PROGETTO

Scommessa paperless per il Veneto, via al Centro Archivistico Regionale

La piattaforma funziona come sistema di interscambio per agevolare le attività di conservazione digitale della documentazione prodotta dagli enti locali e garantisce piena interoperabilità

Pubblicato il 04 Dic 2019

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Il Veneto punta a diventare PA paperless. La Regione ha infatti battezzato Centro Archivistico Regionale totalmente digitale.

“Abbiamo voluto dare un forte impulso ai processi di dematerializzazione documentale e procedimentale, soprattutto all’interno degli enti locali veneti. Tutto ciò confermando, ancora una volta, il ruolo della Regione nel promuovere e favorire tali percorsi di evoluzione della PA verso i servizi digitali, soprattutto per i Comuni più piccoli – spiega vicepresidente Gianluca Forcolin – Da tempo Regione del Veneto ha avviato una serie di iniziative a favore degli enti locali – spiega ancora Forcolin – abbiamo messo a disposizione una serie di servizi, alcuni gratuiti ed altri a pagamento, a supporto dei processi di dematerializzazione documentale. Si tratta, in particolare di firma digitale, posta elettronica certificata e conservazione sostitutiva. Per dare un’idea dal 2017 ad oggi la Regione del Veneto ha fornito a titolo gratuito agli enti locali 3.140 Pec e 2.500 Firme digitali per un totale di 290 amministrazioni locali”.

Cos’è il Centro Archivistico Regionale

Il Centro Archivistico è finalizzato a realizzare un sistema di interscambio per consentire e agevolare le attività di invio in conservazione della documentazione prodotta da parte di tutti gli Enti del territorio veneto, promuovendo un approccio alla conservazione omogeneo, organizzato e interoperabile. Recentemente la Giunta regionale ha approvato la DGR 1478 del 15 ottobre 2019, nella quale, in linea con le finalità dell’Agenda Digitale del Veneto – ADVeneto2020, è stato approvato lo schema di Convenzione per l’adesione ai servizi del Centro Archivistico Regionale tra la Regione del Veneto e gli enti pubblici veneti aderenti.

“L’idea è quella di offrire una soluzione condivisa, affidabile e tempestiva al problema della conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni – spiega Idelfo Borgo, direttore dell’area Ict e Agenda Digitale della Regione – una soluzione che offre diversi vantaggi: garantisce il complesso delle attività da svolgere, risponde ai requisiti giuridici in vigore e supporta gli enti con le competenze professionali necessarie per la corretta conservazione degli archivi informatici”.

“Questo non significa che la Regione vada a sostituire gli operatori di mercato – sottolinea Borgo – non intendiamo, quindi, soppiantare i conservatori in quanto non è prevista alcuna attività diretta di conservazione dei documenti e neppure di subentrare alle aziende fornitrici di applicazioni di backoffice. Anzi, i conservatori accreditati Agid e i fornitori Ict rappresentano enti partner con i quali dialogare e collaborare in una visione di medio-lungo periodo, lavorando insieme per la definizione di evoluzioni future del nuovo Gateway documentale.”

“Tutto questo – conclude il vicepresidente Forcolin – significa per la Regione del Veneto mettere nelle condizioni tutti i nostri enti, soprattutto quelli piccoli e piccolissimi, di assolvere agli adempimenti normativi, ottenendo economie di scala, replicando le migliori pratiche, condividendo standard e strumenti. Il tutto ad esclusivo vantaggio dei cittadini”.

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