Un finanziamento pubblico da 3 milioni di euro per “digitalizzare il made in Italy”. L’ha ottenuto IsiameD – l’acronimo sta per Istituto italiano per l’Asia e il Mediterraneo a seguito dell’approvazione di un emendamento nella Manovra finanziaria.
Ma la notizia, rivelata dall’agenzia Agi, si è trasformata in un “caso” al punto che lo stesso ministro Carlo Calenda è stato costretto a intervenire sulla questione dichiarando di non essere a conoscenza della misura. In dettaglio, l’emendamento presentato da un senatore di Ala (il gruppo di Denis Verdini) e – secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Agi – fatto proprio dal capogruppo Pd in commissione Bilancio, prevede uno stanziamento di un milione di euro l’anno per tre anni. La polemica si è infiammata sui social network dove politici e addetti ai lavori hanno gridato allo scandalo, anche se l’emendamento era noto già dal 30 novembre. “Emendamento parlamentare mai dato parere positivo. Non ne sapevo nulla finché non segnalato da voi. Non ho la più vaga idea di cosa sia. Mi sembra una roba stravagante a dir poco”, ha twittato il ministro Calenda.
Ma chi è Isiamed? L’ Istituto, che ha sede a Roma, si presenta – sul sito online – come la “prima management company dedicata all’innovazione digitale del sistema produttivo e sociale italiano” nonché come “lo strumento ideale per quelle Aziende, Enti, Istituzioni e Pubbliche Amministrazioni che desiderano affrontare la sfida della nuova economia globale”.
La management company, presieduta da Gian Guido Folloni, a ottobre scorso ha siglato un importante accordo con Zte sul fronte smart city. Ma sono numerosi gli altri accordi e le partnership in essere con aziende del comparto Ict e non solo e si punterebbe anche ad un accordo con F2i. Agroalimentare, turismo, ristorazione, real estate, metalmeccanica, media e ricerca applicata i settori in cui l’azienda è impegnata con progetti e iniziative. Con la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) è in programma l’apertura di un centro di ricerca applicata e con Federalberghi Firenze è stata battezzata la società “Identità turistica”, per la realizzazione di una piattaforma digitale per il turismo.