Scotta il “mercato grigio”, per Zynga guai legali in vista

La società produttrice di social game al centro di una battaglia legale per aver impedito di vendere le proprie azioni all’ex fondatore, Andy Trader

Pubblicato il 05 Mag 2011

Una vicenda nebulosa si addensa sui cieli già contraddittori della
storia finanziaria di Zynga, società leader nello sviluppo di
videogiochi. La start up si trova al centro di una battaglia legale
per aver impedito a una società di Abu Dhabi, l’Alpha
Investment, di acquisire il corposo pacchetto azionario di Andy
Trader.

Trader, da sempre indicato nelle comunicazioni della società come
uno dei fondatori, nell'estate scorsa lascia improvvisamente
l’azienda, per l’altro solidissima con i suoi 800 dipendenti,
quasi 250 milioni di utenti mensili e una valutazione complessiva
di circa 3 miliardi di dollari. Da allora Zynga, nei documenti
ufficiali, fa riferimento a Trader come “ex-dirigente”.
Semplice mancanza di savoir-faire?

Dopo le dimissioni Trader si rivolge alla piattaforma di
intermediazione finanziaria per titoli privati SecondMarket per
liberarsi dei propri titoli azionari. Si fa avanti Alpha
Investment, pronta ad acquistare 1 milione di azioni a 12,87
dollari ciascuna. Ma Zynga, esercitando forti pressioni su
SecondMarket, riesce a bloccare la cessione sulla base di un nuovo
statuto che vincola tutti i dipendenti, e quindi anche l’ex
dirigente Trader, ad attendere i 180 giorni dopo un’offerta
pubblica di acquisto della società per vendere il proprio stock
azionario. Un cavillo tecnico che ha spinge Trader e l’Alpha
Investment a presentare ricorso contro Zynga presso la Delaware
Chancery Court, Wilmington.

SecondMarket preferisce non commentare l’azione intrapresa dai
suoi clienti, ma tramite il portavoce Mark Murphy ricorda che
“SecondMarket consente ai propri clienti piena libertà di scelta
su chi può o non può comprare e vendere azioni”.

Sui mercati finanziari “paralleli” sono le imprese a fare le
regole… e a decidere quando posso essere violate. Nel 2009 Zynga
aveva raccolto ben 180 milioni di dollari vendendo azioni alla
società russa Digital Sky Technologies e ad altri investitori,
azioni in gran parte di proprietà dei suoi dipendenti.

Un precedente che potrebbe rivelerare tutto il suo peso proprio
nella causa Alpha-Zynga in corso. È importante anche ricordare che
Zynga aveva l’opportunità di comprare i titoli di Trader,
secondo la legislazione sul diritto di recesso, entro un mese dallo
scioglimento del rapporto, e non l’ha fatto: rendendo così
evidente, dicono gli osservatori, la discriminazione operata nei
confronti di Alpha Investment. Secondo Bloomberg Zynga sta tentando
di ritardare il passaggio a public company (obbligato quando si
superano i 500 investitori sul mercato secondario) per poterci
arrivare con la preparazione migliore e, forse, con gli investitori
migliori: investitori pubblici, come la Rowe Price Group, di cui
Zynga sta cercando di attirare i capitali.

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