Verrà presentato martedì 27 ottobre, dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, il Piano Nazionale Scuola Digitale. Piano a lungo elaborato che vedrà l’introduzione di alcune novità per il panorama scolastico italiano.
Intanto i pilastri delle lingue e del digitale. Nella scuola ci sono 72.000 docenti e 375.000 aule in 82.000 istituti. Il compito del governo – come indicato da Donatella Solda della Segreteria Tecnica del Miur – è raggiungere tutti e la formazione punterà a seguire i docenti lungo l’intera carriera, dando priorità alla conoscenza delle lingue e delle nuove metodologie didattiche, “con l’obiettivo di raggiungere il cento per cento del personale docente”. L’infrastruttura è “ovviamente imprescindibile e non si tratta solo di portare la fibra alla porta della scuola ma anche di infrastrutturare gli edifici perché siano connessi su wifi.empestivamente, perché le tecnologie corrono e diventano obsolete rapidamente”.
Per questo la riforma della scuola voluta da Matteo Renzi prevede un’erogazione di fondi stabile, ovvero 30 milioni di euro ogni anno (che sono 90 milioni nel 2015) per un piano di digitalizzazione scolastica che ha respiro “strategico” e che si fonderà su “azioni eseguibili” da parte del Ministero e delle scuole lungo tre direttrici principali: infrastrutture, formazione e contenuti. Si tratta di una serie di novità nel Piano nazionale per la scuola digitale che il Miur presenterà entro fine mese, ma di cui la Solda ha potuto già descrivere modalità e obiettivi.
Il piano del governo prevede anche grandi laboratori territoriali per formare i giovani alle professioni del futuro, con una collaborazione con enti locali e università, dotazioni di device hitech nelle aule, dai videoproiettori ai tablet, e un sistema di identità digitale per insegnanti e studenti compatibile con Spid che associerà a ogni insegnante il suo percorso formativo e a ogni studente il suo curriculum, facilitando nel contempo il dialogo col Ministero. Ancora, il piano punta all’abilitazione di contenuti digitali che possano in parte sostituire i pesanti volumi di carta. La selezione dei contenuti digitali è oggi un compito che pesa interamente sui docenti, ma il Miur intende supportarli con la creazione di repository di testi certificati a cui i docenti potranno attingere e che potranno essere condivise per mettere a fattor comune le esperienze. “Questo piano non sarà calato dall’alto”, ha assicurato la Solda; “cercheremo invece di far leva sulle reti di docenti e di scuole. Ci adoperereremo per far conoscere il piano perché gli obiettivi siano condivisi da tutti”.