Al via oggi le iscrizioni online sul sito del Ministero dell’Istruzione al prossimo anno scolastico 2013-2014 che riguardano 1,7 milioni di famiglie. La novità di quest’anno è l’iscrizione esclusivamente online per tutte le classi del primo anno delle scuole primarie e secondarie, che ha provocato un assalto al web già dalla mezzanotte e ha mandato in tilt il sito durante la mattinata.
Intorno alle 10.00 del mattino gli iscritti al sito del ministero dell’Istruzione – https://iscrizioni.pubblica.istruzione.it – sono diventati circa 5.000, come ha fatto sapere lo stesso ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Nelle ore successive il sito è risultato inaccessibile, probabilmente per l’elevato numero di accessi, per poi tornare in linea nel pomeriggio.
In realtà c’è tempo fino al 28 febbraio per effettuare l’iscrizione e in ogni caso, sottolinea il ministero, iscriversi per primi non significa priorità nella scuola scelta. La circolare sulle iscrizioni emanata a dicembre precisa che i criteri di precedenza deliberati dai singoli consigli di istituto “debbono rispondere a principi di ragionevolezza quali, a puro titolo di esempio, quella della vicinanza della residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori. In quest’ottica, l’eventuale adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta, ovviamente, l’estrema ‘ratio’, a parità di ogni altri criterio”.
Secondo le disposizioni relative all’iscrizione online (decisa nell’ambito della spending review) il genitore, disponendo di una casella di posta elettronica, può registrarsi a nome proprio al servizio “Iscrizioni on line” ed eseguire la procedura personalmente.
Se invece la famiglia non dispone di un computer con accesso ad Internet né di una casella di posta elettronica, il genitore può chiedere alla scuola la compilazione diretta della domanda di iscrizione del proprio figlio.
Per aiutare chi potrebbe trovarsi in difficoltà, l’Agenzia Tu UniCredit, rete di filiali dedicate ai cittadini stranieri residenti in Italia e ai lavoratori atipici, mette a disposizione gratuitamente una postazione Internet in ogni filiale. L’iniziativa è stata promossa per favorire i genitori che non dispongono di un computer o non hanno dimestichezza con gli strumenti informatici.
Anche la Toscana corre in soccorso delle famiglie. La rete che unisce i 97 punti di accesso, pubblici e gratuiti, a Internet è a disposizione di quei genitori toscani, privi di accesso personale alla rete, che si trovano a dover iscrivere i propri figli nelle scuole.
Ma intanto è polemica sulle difficoltà da affrontare e sul tilt odierno del sito.
Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum, ha invitato le famiglie a “segnalare al ministero e, per conoscenza, anche alle nostre sedi territoriali e al gruppo Facebook Adiconsum Scuola, le eventuali criticità che si dovessero presentare”. Il responsabile dell’associazione a tutela dei consumatori ha anche ricordato che “occorre intervenire soprattutto nel Meridione e nelle aree più svantaggiate, dove la penetrazione di Internet e degli stessi strumenti informatici è più scarsa” e ha sottolineato il “problema della mancata copertura del servizio Adsl in molte zone”.
Critiche anche dalla Rete degli studenti medi, secondo cui “la rivoluzione tanto attesa dal Ministero fallisce a solo un giorno dal gran debutto”. Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete, si è detto convinto che “si creerà una gran confusione e tantissimi saranno gli studenti che non riusciranno a iscriversi”, perciò, proprio per limitare i problemi, la sua organizzazione ha deciso di offrire un servizio di assistenza rivolto a tutti gli studenti e famiglie in difficoltà, contattando direttamente il numero 345 7181789.
E l’Anorc, Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti, polemizza sui metodi di archiviazione delle informazioni.Il sistema di iscrizione, dicono, “non fornisce adeguate garanzie circa la validita’ della conservazione dei documenti digitali né sulla corretta gestione di informazioni sensibili che sono contenute in questi documenti”. Secondo l’Anorc la nuova modalita’ “presenterà delle difficoltà’ e farà emergere delle criticità che sarà necessario superare per permettere un’innovazione reale nel senso della digitalizzazione della scuola. Le domande on line ricevute dalle scuole di destinazione sono del tutto prive di una disciplina della conservazione digitale a norma di tali documenti informatici, alcuni contenenti anche dati sensibili, per esempio per gli alunni affetti da handicap o patologie”.