Il digital divide di cui soffre l’Italia potrebbe mettere una famiglia su tre nella condizione di riuscire a iscrivere i bambini e i ragazzi a scuola soltanto a prezzo di grandi difficoltà, dal momento che la procedura è ormai interamente online per le prime classi della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, oltre che per i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale regionali.
E se la media a livello nazionale dice che un terzo delle famiglie, il 33,4%, non può contare su un accesso al web da casa, la situazione peggiora al Sud e nelle isole, dove la percentuale si alza al 37,8%, per diventare ancora più difficile nelle campagne e nei piccoli centri, quelli con meno di 2mila abitanti, dove escluse da internet sono il 42,4% delle famiglie, la percentuale più alta in Italia di tutti i territori del Paese. E’ quanto emerge da una rielaborazione di Coldiretti dei dati Istat relativi al 2015, che evidenziano anche come la percentuale media scenda all’11,7% per le famiglie in cui è presente almeno un figlio minorenne.
La tendenza – sottolinea Coldiretti – è in netto miglioramento e negli ultimi cinque anni si sono ridotte del 12,8% le famiglie che non sono connesse.
“Esiste purtroppo un pesante digital divide tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire”, afferma Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, sottolineando “l’importanza di estendere la banda larga e le nuove tecnologie nelle aree rurali a sostegno delle imprese e dei cittadini che in misura crescente scelgono di vivere lontano dalle città”.