Le montagne russe delle borse finanziarie e quanto avviene nei mercati – spiegarono i prof – è opera della “mano invisibile”, cui s’inchinò Adamo Smith, grato che la divina Provvidenza la giustapponesse agli egoismi umani, i quali, da essa rimescolati, mutarono in elisir miracoloso, il “bene comune”.
Nottetempo, qualcuno accese un ipercomputer, con algoritmo autoemendante, in grado di adattare in real time la propria strategia alle condizioni del mercato e, in una frazione di secondo, mitragliò svariate e selezionate piattaforme di trading on line con migliaia di Immediate Or Cancel Order (Ioc), ordini di vendita o d’acquisto immediatamente eseguiti o cancellati.
Insomma, il povero Smith immaginò la manina operante in un sistema binario, “vendere-comperare”, dunque a somma zero. Ora è costernato di vedere la manina agghiacciata dal nuovo e ignoto sistema “vendere-comperare-Ioc”.
Assiste alle scorribande di Ioc che azzerano o esaltano un titolo, senza tuttavia comperare o vendere realmente, stravolgendo i grafici davanti agli occhi degli operatori, portando la somma zero nelle tasche degli sprovveduti investitori. La manina neppure sa cosa fare coi generatori di Ioc che comperano e vendono davvero, in base agli effetti reali causati dalle raffiche di ordini effimeri e invisibili.
Sergey Aleynikov programmatore di Goldman Sachs a marzo fu condannato a 10 anni perché rubò i codici e operò con Ioc a proprio vantaggio, facendo quanto faceva e fa tuttora il suo padrone. Mentre la manina sfoglia frenetica il nostro placido Testo unico sulla finanza, cercandovi rimedi, Goldman Sachs sghignazza davanti Pc coi piedi sui volumi di Smith:”La ricchezza delle nazioni”. Ricchezza?