Contro l’esternalizzazione di una parte dei sistemi informativi (Ict) della Sea, la società di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa, si sono svolte ieri quattro ore di sciopero del personale amministrativo, dalle 12 alle 16. L’agitazione è stata indetta in maniera distinta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uuiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo da una parte e da Usb Lavoro Privato, Flai Ts, Adl e Cub Trasporti dall’altra. Un presidio è stato attuato sotto la Palazzina Sea di Linate.
I sindacati hanno protestato contro “lo smembramento dell’azienda dell’Ict da parte di Sea e del suo maggior azionista il Comune di Milano, foriero – sottolineano Cgil, Cisl, Uil e Ugl – di ulteriori espulsioni di lavoratori dal perimetro societario” e contro “la logica di espulsione di tutte le attività non considerate di core business dagli aeroporti, con l’unico obiettivo della compressione dei costi, a discapito della qualità dell’occupazione, dei valori identitari e dei diritti dei lavoratori, che andrebbero a peggiorare con questa operazione di svendita”.
La Confederazione unitaria di base (Cub) parla di “60 lavoratori del settore informativo, a cui è stato comunicato il licenziamento, in base a una scelta unilaterale presa durante il periodo festivo”. Nonostante l’accordo quadro in precedenza già firmato da tutte le organizzazioni sindacali, che prevede il prepensionamento di 400 lavoratori e 150 esodi volontari.
“Chiediamo a Sea e al Comune di Milano di interrompere questa iniziativa, aprendo al dialogo con le organizzazioni sindacali, o la mobilitazione nostra e dei lavoratori continuerà e sarà ancora più forte e decisa, con presidi sotto il Comune di Milano e con il prossimo sciopero di 24 ore”, concludono i sindacati.