Seat: crescono i ricavi da Web. Nel 2012 obiettivo 40%

L’Ad Cappellini: “In Italia c’è spazio per valorizzare alcune aree di business come quella dei data center”. La scommessa è anche sui servizi innovativi da erogare via mobile. In vista la cessione dei call center di Telegate

Pubblicato il 26 Mar 2010

Focalizzazione sul core business italiano, pieno compimento del
passaggio alla multimedialità, con servizi sempre più innovativi
su web e mobile: questo il futuro di Seat Pagine Gialle nelle
parole dell’amministratore delegato Alberto Cappellini,
intervistato da La Stampa. “Stiamo già dando un grande impulso,
nel 2009 il web ha pesato per il 20% dei ricavi, con 200 milioni di
euro. Ad oggi siamo la più grande web agency italiana.
L’obiettivo è arrivare al 2012 ad avere il 60% dei ricavi dalla
carta e il 40% dal web”, anticipa l’Ad.

I tempi sono maturi perché Seat si trasformi a tutti gli effetti
in una Internet company. “Dieci anni fa c’era una splendida
intuizione ma non c’era un business model o un mercato pronto.
Oggi tutto questo c’è e c’è uno spazio enorme, a causa del
ritardo del sistema Paese sulle nuove tecnologie”, afferma
Cappellini. In Italia le pmi presenti su Internet, per esempio,
sono il 33% contro il 70% della Germania e il 63% della Gran
Bretagna.

Il cambio di pelle di Seat passa anche per alcune dismissioni
strategiche. C’è una trattativa in esclusiva, secondo La Stampa,
con Contacta per cedere i call center italiani della controllata
Telegate (quelli che rispondono ai numeri 12.40 e 89.24.24), che
risulterà in 900 dipendenti in meno tra Torino e Livorno e un
beneficio economico di circa 20 milioni di euro per l’azienda
guidata da Cappellini. I numeri restano attivi, ovviamente, ma gli
operatori risponderanno da esterni al gruppo Seat.

“Per ora non posso confermare niente, sono tenuto alla
riservatezza”, commenta l’Ad. Che però conferma che Seat è
già uscita dalla joint venture che aveva in Turchia e da Telegate
in Francia. Non ci sono invece trattative in corso per Thomson e
Telegate (in Gran Bretagna e Germania), ma il trend è chiaro:
focalizzazione sul core business e sull’Italia. “In Italia
vediamo altre aree che potremmo valorizzare, come ad esempio il
data center, perché io ritengo che ci siano asset che possono
essere meglio gestiti da chi fa questo di mestiere”, afferma
Cappellini.

Quanto allo stato di salute di Seat, l’Ad è fiducioso: “Nel
2009 abbiamo dichiarato dei numeri che sono stati rispettati, anzi
abbiamo fatto qualcosa di meglio. L’online nel primo trimestre
sta crescendo del 30% rispetto allo scorso anno”. E ancora: “Ci
aspettiamo un ebitda tra 480 e 510 milioni di euro per fine 2010,
con una crescita molto forte dei nuovi clienti. Per gli anni a
venire l’obiettivo è quello di stabilizzare ricavi e margini”,
sempre puntando sul mix tra elenchi tradizionali e nuovi servizi.
“Con la rinegoziazione del debito, l’aumento di capitale del
2009 e l’emissione di bond quest’anno possiamo guardare ai
prossimi due-tre anni con serenità, concentrandoci sul business e
senza l’assillo della parte finanziaria”.

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