Quasi un italiano su due è vittima di crimini commessi online: furti, ricatti e sottrazione di dati che avvengono su Internet, soprattutto sui social network, e sono in continuo aumento, ma la cui gravità viene ancora sottovalutata. È quanto è emerso nel Security Summit, la due-giorni sulla sicurezza delle informazioni, delle reti e dei sistemi informatici che si è aperta oggi a Roma.
Il fermo-immagine della situazione italiana è contenuto nel rapporto Clusit 2013, dal quale emerge che, nonostante l’aggravarsi della situazione, quasi due aziende su dieci stanno riducendo gli investimenti nella sicurezza informatica.“La dimensione e la gravità degli incidenti cresce sempre più” ha detto Gigi Tagliapietra, presidente dell‘Associazione italiana per la sicurezza informatica. Dai dati Clusit emerge infatti che il 40% degli internauti italiani fra gli 11 e i 74 anni sono stati in qualche modo vittime di minaccia informatica. Circa la metà di queste sono arrivate dai social network.
I crimini su Internet, sottolinea Tagliapietra, non differiscono da quelli reali: possono andare dal “rapimento dei dati” subiti dalle piccole aziende seguito da una vera e propria richiesta di riscatto, fino ai furti di denaro dal conto corrente. Tuttavia non vengono avvertiti come una vera urgenza, tanto che nell’ultimo anno il 19% delle aziende ha tagliato gli investimenti in questo campo.