EUROPA

Segreto commerciale, giro di vite Ue: più tutele per le aziende

Il Consiglio europeo approva la nuova direttiva per la tutela delle informazioni riservate delle imprese dell’Unione. Gli stati membri avranno due anni per adeguare le proprie normative nazionali

Pubblicato il 27 Mag 2016

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Il trattamento e la protezione dei segreti commerciali sono normati dagli Stati membri dell’Unione europea in modi e secondo principi differenti. Per apportare nel settore chiarezza giuridica e definire una base di regole comuni sull’argomento il Consiglio europeo ha approvato la direttiva che definisce le norme su questa materia e sulle informazioni riservate delle imprese dell’UE.

Si conclude così l’iter di un provvedimento che aveva mosso i suoi primi passi el novembre 2013, e che era stato votato dal Parlamento europeo il 14 aprile 2016. Per l’operatività manca a questo punto soltanto la pubblicazione in gazzetta ufficiale e l’entrata in vigore della direttiva: da quel momento gli stati membri avranno a disposizione due anni per adeguare la propria legislazione alle indicazioni della direttiva.

“La direttiva, che stabilisce misure comuni contro l’acquisizione, l’utilizzo o la divulgazione illeciti dei segreti commerciali è volta a garantire il buon funzionamento del mercato interno. Le imprese – si legge in una nota di Bruxelles – investono nell’acquisizione, nello sviluppo e nell’applicazione di know-how e informazioni. Tale investimento nel capitale intellettuale ha un impatto sulla loro competitività e sui loro risultati in termini di innovazione sul mercato e pertanto sui loro benefici e sulla motivazione per continuare ad innovare. Si tratta di un’ampia gamma di informazioni, dalle conoscenze tecnologiche ai dati commerciali quali, ad esempio, le informazioni sui clienti e i fornitori, i piani aziendali o le ricerche e le strategie di mercato. I segreti commerciali svolgono un ruolo importante nel proteggere lo scambio di conoscenze tra le imprese, in particolare le PMI, e gli istituti di ricerca nel contesto delle attività di R&S e dell’innovazione nel mercato interno”.

Tra gli obiettivi del provvedimento c’è quello di avere “un effetto deterrente contro la divulgazione illecita di segreti commerciali, senza minare i diritti e le libertà fondamentali o l’interesse pubblico, in particolare la pubblica sicurezza, la tutela dei consumatori, la sanità pubblica, la tutela dell’ambiente e la mobilità dei lavoratori”.

Tra i punti principali della direttiva, le nuove misure “garantiscono pienamente che il giornalismo d’inchiesta possa essere esercitato senza nuove limitazioni anche per quanto riguarda la protezione delle fonti giornalistiche – spiega il comunicato – La direttiva è conforme alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, che preserva la libertà e il pluralismo dei media”.

La direttiva norma tra l’altro la protezione dei cosiddetti “informatori”: “Le persone che agendo in buona fede rivelano segreti commerciali con l’obiettivo di proteggere l’interesse pubblico generale, beneficeranno di un’adeguata protezione – spiega la nota – Spetterà alle autorità giudiziarie nazionali competenti valutare la necessità della divulgazione di un segreto commerciale per denunciare una condotta scorretta, un’irregolarità o un’attività illecita”.

Un capitolo è deidato ai risarcimenti dei detentori di segreti commerciali: gli Stati membri dell’UE dovranno definire le misure, le procedure e i mezzi di ricorso necessari ad assicurare la disponibilità di strumenti di ricorso di diritto civile contro l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illeciti di segreti commerciali. Che “dovranno essere equi, efficaci e dissuasivi, senza essere inutilmente complessi o costosi e senza comportare scadenze irragionevoli né ritardi ingiustificati. Il termine di prescrizione per le denunce non sarà superiore a sei anni”. I detentori di segreti commerciali avranno inoltre diritto di chiedere i danni “derivanti da appropriazione illecita di documenti, oggetti, materiali, sostanze o file elettronici contenenti il segreto commerciale o dai quali è possibile dedurre il segreto commerciale”.

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