L’annuncio era stato dato da Selex Service management alla fine di luglio, quando la società aveva detto di non voler più “proseguire la propria attività nell’ambito del programma Sistri, il servizio di progettazione, gestione e manutenzione del sistema integrato per la sicurezza e tracciabilità dei rifiuti, oltre la scadenza contrattuale del 30 novembre”.
Ora, a meno di un mese dalla scadenza del contratto, i lavoratori sono in allarme, come testimonia Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Selex Sema per la Fiom-Cgil, preoccupato per le ricadute occupazionali della decisione dell’azienda: “E’ gravissimo – afferma – che le istituzioni che hanno determinato questa situazione con le loro decisioni ora tacciano. Considerato che il Governo non ha ancora convocato la riunione richiesta per affrontare questa gravissima situazione, abbiamo dato mandato alla struttura territoriale di organizzare, come deciso in assemblea con le lavoratrici e i lavoratori, una manifestazione/presidio insieme alle altre organizzazioni sindacali sotto le sedi istituzionali”. “La Fiom – conclude Potetti – ritiene doveroso che da parte di tutti venga fatto ogni sforzo possibile per trovare una soluzione positiva e ridare una prospettiva occupazionale e professionale ai lavoratori della società del Gruppo Finmeccanica”.
A luglio la società aveva avvisato della situazione il ministro Gianluca Galletti, spiegando in una lettera che la decisione “è legata alla volontà di evitare nuovi, ingenti danni, anche di immagine, in aggiunta a quelli, molto significativi, già subiti nel corso della durata del contratto, le cui previsioni sono state, peraltro, eseguite correttamente e diligentemente”.
Secondo Selex Service Management “i numerosi interventi sul Sistri, avvenuti senza alcun coinvolgimento della società, hanno comportato un enorme squilibrio contrattuale, tanto nella fase precedente la sospensione del programma (per effetto, ad esempio, degli oneri aggiuntivi sostenuti a fronte di modifiche normative, richieste del Ministero, mancati pagamenti di fatture emesse e numerose proroghe all’entrata in vigore del sistema con la conseguente riduzione degli utenti e dei relativi contributi), quanto in quella di riavvio – si legge nel comunicato – così da minarne irrimediabilmente il profilo economico-finanziario e la sostenibilità della sua prosecuzione”.