FINMECCANICA

Selex ES, Fim e Uilm rompono con la Fiom

Si spacca il fronte sindacale in vista dell’accordo sulla fusione di Selex Galileo, Selex Sistemi Integrati e Selex Elsag

Pubblicato il 21 Nov 2012

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Si va verso un’intesa separata su Selex ES (gruppo Finmeccanica), con Uilm-Uil e Fim-Cisl che si dicono pronte a firmare la bozza d’accordo con l’azienda e la Fiom-Cgil che resta ferma sul no. Lo fanno sapere i due segretari nazionali dei metalmeccanici della Uil e della Cisl, Giovanni Contento e Marco Bentivogli.

“Siamo pronti a firmare l’accordo – dice Contento interpellato da Radiocor – anche senza chi si oppone per dare certezze ai lavoratori, perché altrimenti lasceremo le mani libere all’azienda. Far prevalere l’ideologia di fronte a un Paese allo sbando e ad aziende che hanno bisogno di darsi un indirizzo è da parte della Fiom un errore”. Gli fa eco Bentivogli: “La Fiom si è assunta una responsabilità gravissima, lasciare soli i lavoratori. Noi questa scelta non la faremo e siamo disponibili ad andare avanti”.

Nel merito il confronto è sulla fusione delle tre aziende dell’elettronica per la difesa di Finmeccanica (Selex Galileo, Selex Sistemi Integrati e Selex Elsag) nella nuova Selex ES. Confronto tra azienda e sindacati che deve concludersi entro fine mese, scadenza dopo la quale l’azienda, in assenza di un’intesa potrà procedere in autonomia. Sulla bozza d’intesa c’era anche il “via libera – dice Bentivogli – della segreteria nazionale della Fiom, che poi ha fatto dietrofront per il no delle sue strutture aziendali”.

Nella bozza azienda e sindacati hanno concordato di “effettuare un confronto preventivo e di merito” sul piano industriale necessario anche “ad analizzare/valutare le ricadute” del piano sugli “assetti produttivi e occupazionali. A tal fine l’azienda – si legge ancora nella bozza d’intesa – si impegna a sostenere un confronto di merito con le organizzazioni sindacali firmatarie del seguente protocollo per verificare sino in fondo la percorribilità della condivisione delle soluzioni”. Un punto tutt’altro che indifferente per i sindacati, quello della ricerca di una concertazione, dato che la fusione fra le tre aziende potrebbe comportare numerose eccedenze di personale.

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