Valorizzare le competenze dei territori. E’ la richiesta che le Regioni interessate da stabilimenti Selex Es hanno fatto ieri all’Ad del gruppo, Fabrizio Giulianini, durante l’incontro di ieri. Al summit erano presenti l’assessore alle Attività produttive della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, l’assessore al lavoro della Regione Lazio Lucia Valente, l’assessore al lavoro della Regione Liguria Renzo Guccinelli e rappresentanti delle Regioni Lombardia e Campania.
“L’amministratore delegato di Selex – ha detto l’assessore Simoncini al termine dell’incontro – ci ha presentato le ragioni che hanno portato all’unificazione delle tre società, gli obiettivi di innalzamento della competitività che Selex si propone ed i lineamenti del piano industriale, informandoci che nei prossimi giorni sono previsti incontri di merito sul piano con i sindacati”.
Simoncini, a nome delle Regioni, ha sottolineato l’obbiettivo comune, che è quello di “dare maggiore forza, competitività e capacità di penetrazione sul mercato di una delle aziende più importanti del paese”.
“Non volendo svolgere un ruolo di contrattazione che è proprio delle organizzazioni sindacali – ha proseguito l’assessore Simoncini – ho però chiesto che, nel confronto con i sindacati, vi sia grande attenzione da parte dell’azienda a ridurre gli eventuali costi sociali e, soprattutto, sottolineato come le Regioni siano attente al fatto che la riorganizzazione non penalizzi, ma anzi valorizzi le specializzazioni, le competenze e le vocazioni maturate nei diversi siti del gruppo. Anche in considerazione del fatto che gli insediamenti Selex hanno un valore, non solo per l’occupazione diretta, ma anche per l’importante sistema di relazioni che attorno ad essi si e’ creato con l’indotto e, in molti casi, con i centri di ricerca e con l’Università”.
L’assessore toscano ha poi fatto sapere che le Regioni si muoveranno per ottenere a breve un incontro col governo, al quale saranno chieste garanzie e informazioni sulle prospettive di Selex Es e, più in generale, del Gruppo Finmeccanica che rappresentano “elementi fondamentali per la qualità e la capacità di esportazione del sistema manifatturiero italiano”.
Oltre a questo, ha aggiunto Simoncini, “chiederemo anche di portare avanti gli importanti progetti di sviluppo tecnologico del Paese, quali l‘Agenda digitale o il Tetra, che rappresentano elementi importanti per la continuità ed il lavoro di Selex“. Regioni e Selex hanno inoltre concordato di mantenere aperto un canale di confronto e di comunicazione.
Intanto il 29 maggio è stato raggiunto l’accordo raggiunto tra Selex Es e i sindacati sul nuovo piano industriale della società.
Lo scorso 5 aprile Selex Es aveva reso noto ai sindacati un piano industriale da 2.529 esuberi, di cui 1.938 in Italia (su una popolazione aziendale di 12.261 unità produttive) suddivisi in 1.098 indiretti e 840 diretti.