LA RICERCA

Self-driving car, una miniera d’oro per l’Europa

I dati dello studio di Policy Network per Nissan. Nei prossimi decenni il mercato dei veicoli a guida autonoma contribuirà a innalzare dello 0,15% annuo il Pil europeo. Paul Willcox: “Rivoluzione sociale determinante per le società europee”

Pubblicato il 01 Dic 2016

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I veicoli a guida autonoma incrementeranno dello 0,15% il tasso di crescita annuo europeo del Pil nei prossimi decenni, facendolo crescere complessivamente del 5,3% da qui al 2050. Tradotto in termini più complessivi, tra 33 anni le self-driving car avranno contribuito al Pil della Ue a 28 Stati per 17 trilioni di euro.

E’ quanto emerge dallo studio indipendente “Liberare le strade: definire il futuro delle auto a guida autonoma”, commissionato da Nissan Europa al think tank Policy Network per analizzare le opportunità sociali ed economiche offerte dalle tecnologie di guida autonoma.

Il report, si legge in una nota di Nissan, mette in evidenza le azioni cruciali che governi ed enti normativi devono intraprendere per superare le sfide tecnologiche e sociali della guida autonoma. La ricerca si è concentrata su Italia, Germania, Spagna, Regno Unito, Francia e Norvegia, esaminando le questioni critiche del dibattito politico intorno ai veicoli a guida autonoma e valutando il possibile impatto economico per l’intera regione.

“Questo report indipendente – afferma Paul Willcox, presidente di Nissan Europa – ci rivela che è in corso una rivoluzione sociale ed economica. Indica che la guida autonoma sarà determinante non solo per l’industria automobilistica ma per tutte le economie e le società europee, ribadendo l’esigenza di una leadership decisionale a tutti i livelli della pubblica amministrazione.

Il principale vantaggio dei veicoli a guida autonoma, secondo l’”Indice Sociale Nissan: gli atteggiamenti dei consumatori verso la guida autonoma”, pubblicato a supporto dello studio di Policy Network, è secondo il 58% degli intervistati la maggiore mobilità. Il 52% del campione, inoltre, ritiene che la guida autonoma contribuirà a ridurre il numero di incidenti provocati da errori umani, e il 43% sostiene che non ci saranno più guidatori pericolosi sulla strada. I principali vantaggi per la salute sono la riduzione degli incidenti automobilistici e la riduzione dei livelli di stress, a pari merito, con il 56% delle risposte. Quattro persone su cinque (81%), inoltre, dichiarano di svolgere più di un’attività mentre guidano, mentre il 50% degli intervistati ritiene che il principale vantaggio dei veicoli a guida autonoma nella vita quotidiana sarà poter fare altro durante la guida.

“Riteniamo – prosegue Willcox – che per realizzare le potenzialità delle nuove tecnologie, i governi e le città d’Europa debbano tenere presenti i dati di questo report, lavorare in stretta collaborazione con le case automobilistiche e ricoprire un ruolo chiave nella diffusione della guida autonoma”.

“La ricerca pubblicata oggi indica chiaramente che i decision makers della politica europea devono assegnare massima priorità alle tecnologie di guida autonoma per creare un ambiente favorevole alla loro diffusione – conclude Willcox – Sono gli stessi clienti a chiederlo, poiché iniziano a intravedere i vantaggi di un futuro più ‘autonomo’; occorre tuttavia un ambiente legislativo idoneo a supportare lo sviluppo di questa nuova e straordinaria era della mobilità stradale. Invitiamo quindi i legislatori a continuare a collaborare con il settore automobilistico, perché solo lavorando insieme riusciremo a concretizzare gli innumerevoli vantaggi sociali ed economici della guida autonoma in Europa”.

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