Selta, marchio italiano dell'innovazione tecnologica nel
settore delle telecomunicazioni, amplia il polo tecnologico di
Tortoreto (Teramo) investendo 4,5milioni di euro mantenendo i
livelli occupazionali esistenti pari a 120 dipendenti. Stamane i
vertici del gruppo, che ha tra i suoi maggiori competitori Siemens
e Cisco, hanno inaugurato il nuovo blocco produttivo specializzato
in banda ultralarga.
Qui i cervelli italiani fanno ricerca, progettazione e sviluppo. Al
piano terra, invece, mani italiane producono. "In Italia si
gioca in difesa, all'estero in attacco", ha detto il
presidente Carlo Tagliaferri, illustrando il piano di investimenti
tutti concentrati a Tortoreto. Nei laboratori di Tortoreto si sta
lavorando in due direzioni: quella degli apparati per
'Emulazione di Circuito' e quella di nodi di aggregazione
del traffico multi servizi. Sempre a Tortoreto, per esempio, sono
sviluppate nuove generazioni di 'switch' compatti e ad alta
velocita', in grado di trattare traffico di diverso tipo per
reti fisse e mobili. Si lavora dunque alla banda ultra larga.
L’impianto si estende su una superficie utile di 6.500 mq, più
che raddoppiata rispetto al precedente complesso, per ospitare
tutte le attività logistiche, di produzione e di assistenza alla
clientela in precedenza distribuite in sedi separate.
Nel complesso lavorano 110 addetti, in larga parte ingegneri e
tecnici specializzati nelle nuove soluzioni di comunicazione quali
piattaforme IP-PBX, terminali IP e applicazioni di Unified
Communication e nelle reti a banda ultra-larga per gli Operatori di
telecomunicazione. Sono 50 gli addetti alle attività di ricerca e
sviluppo, progettazione di sistemi e ingegneria di produzione.
Selta alimenta nell’area dell’Abruzzo e delle Marche ulteriori
attività indotte che generano un fatturato di diversi milioni di
euro.
“Il nuovo investimento ci consentirà significativi incrementi di
produttività e riduzioni dei costi di gestione e sarà finalizzato
al consistente piano di espansione varato dall’azienda”, ha
sottolineato Tagliaferri. Selta ha infatti varato un piano
industriale che prevede l’ingresso in nuovi mercati, tra cui
quello delle smart grid elettriche e dell’accesso a banda
ultra-larga, nonché una crescita sui mercati internazionali, con
l’apertura di nuove sedi e la realizzazione di joint venture.
Lo stabilimento di Tortoreto non brucia combustibili fossili per
scaldare e climatizzare, nemmeno per produrre elettricita'. Il
sistema geotermico che alimenta la Selta utilizza scambiatori di
calore che sfruttano il sottosuolo mantenendo una temperatura
costante di 12 – 13 gradi. Ventisette sonde lunghe e sottili
scendono a 150 metri producendo 210 kilowatt termici.
L'impianto fotovoltaico produce 173mila kw/h annui.
All'inaugurazione erano presenti il senatore Paolo Tancredi,
l'assessore comunale all'informatizzazione Federico Di
Lorenzo, il vice presidente della Provincia di Teramo Renato
Rasicci ed il presidente di Confindustria Teramo Salvatore Di
Paolo. Il governatore Chiodi ha inviato un telegramma di
auguri.
L’impianto di Tortoreto prosegue una storia trentennale nel
distretto del Tronto, avviata con la costituzione nel 1982 di Selta
Sud, a San Benedetto del Tronto, proseguita con gli stabilimenti di
Colonnella e, dal 1991, di Tortoreto, oggi riunificati nel nuovo
grande complesso. Qui ha sede la Unit Enterprise Communication &
Network specializzata nelle reti di telecomunicazioni, che si
estende dai centralini aziendali alle soluzioni software per
l’integrazione voce /dati, alla mobilità e il web, fino agli
apparati a banda larga su rete in rame e su fibra. Tra i clienti,
Telefonica in Spagna e i maggiori operatori di comunicazioni in
Italia.