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Serie A, ok Antitrust: diritti tv ad hoc per il Web

Dopo la bocciatura di fine gennaio, l’Authority approva le nuove linee guida della Lega, che prevedono tre piattaforme distinte: satellite, digitale terrestre e Internet: “I diritti per l’online non sono più ‘accessori’ rispetto alle piattaforme tradizionali”

Pubblicato il 18 Mag 2017

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L’Autorità Antitrust approva le nuove linee guida della Lega Serie A per la vendita dei diritti audiovisivi relativi al triennio 2018-2021. Lo conferma in una nota l’autorità garante per la concorrenza sul mercato. L’approvazione di oggi fa seguito alla “bocciatura” del 25 gennaio 2017 “ove erano state rilevate alcune criticità nelle Linee Guida che attenevano alle regole di gara, al rapporto fra la Lega e il soggetto assegnatario dei diritti e alla formazione dei pacchetti e ai criteri per la loro articolazione”, spiega l’antitrust. “l’Autorità valuta con favore la scelta delle Linee Guida di valorizzare i diritti di trasmissione sulla piattaforma Internet – prosegue l’authotiry – che non sono più considerati ‘accessori’ rispetto alle piattaforme tradizionali

Passando in rassegna le criticità ancora presenti, che potranno essere chiarite successivamente con le gare, “In ordine alle regole di gara – spiega l’Antitrust – l’Autorità ha osservato che nel complesso le Linee Guida nella nuova formulazione abbiano rimosso i profili di criticità a suo tempo rilevati, restando tuttavia alcune previsioni che devono essere chiarite in sede di formulazione degli inviti ad offrire con riferimento ai soggetti che partecipano alla gara, alle modalità e ai tempi per l’assegnazione”.

“In ordine al grado di dettaglio dei criteri di formazione dei pacchetti – prosegue la nota dell’antitrust – l’Autorità ha ritenuto che esso deve essere valutato alla luce della necessità di fornire un numero minimo di informazioni idonee a permettere una valutazione circa la conformità ai principi ispiratori del Decreto Melandri, nonché ai limiti da esso posti. Ciò posto l’Autorità ha auspicato l’adozione di una modalità di vendita tale da alimentare un confronto effettivo tra più piattaforme distributive (digitale terrestre, satellite e internet), stimolando lo sviluppo competitivo nei mercati a valle, in particolar modo della pay-tv. Si tratta di modalità che consente una effettiva concorrenza in particolare nei riguardi del consumatore – prosegue il comunicato – il quale può scegliere tra più offerte in concorrenza tra loro senza dover sostenere maggiori costi derivanti dalla necessità di sottoscrivere una pluralità di abbonamenti”.

Con la nuova formulazione proposta dalla lega Serie A, in pratica, i diritti per la trasmissione dei match del campionato di calcio di serie A nel triennio 2018-2021 saranno assegnati prevedendo un ruolo di primo piano anche per le telco e i web provider. Nelle nuove linee guida appena trasmesse all’Antitrust la Lega Serie A individua tre generi di piattaforme: quelle satellitari, quelle che trasmettono in digitale terrestre e le piattaforme Internet, wireless per le reti mobili.

Tra i principi più importanti sanciti dalle linee guida, riporta il Sole24Ore, c’è la cosiddetta “No single buyer rule”, secondo la quale non sarà consentito allo stesso offerente aggiudicarsi i diritti esclusivi per la trasmissione dei match su tutte e tre le piattaforme di trasmissione, come previsto esplicitamente dalla legge Melandri del 2008. In più, a nessun operatore sarà consentito di acquisire in esclusiva un numero di pacchetti superiore al numero totale offerto meno due.

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