Un investimento di 15 milioni di euro, effettuato dalla società Voliàp Home, per sviluppare la tecnologia su cui si fonda: è quanto ha richiesto il primo punto vendita digitale in Italia dedicato alla vendita dei serramenti, che verrà aperto a Bologna in via Rizzoli 9, a fianco delle Due torri, in pieno centro storico.
Per l’investimento decisivo il ruolo di Confindustria Emilia
Ad aprire le sue porte è stato Federico Caiumi, ceo di Voilàp digital, società parte del gruppo multinazionale Voilàp, con sede nel modenese, guidata da Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, grazie al quale il nuovo investimento hi-tech insediato a Bologna è di fatto stato possibile.
Come funziona lo store digitale: il ruolo dell’intelligenza artificiale
Il punto vendita di Bologna si presenta come uno store completamente digitale, che aiuterà il cliente a scegliere la giusta finestra (sulla base di criteri come classe di isolamento, sicurezza e luminosità) al’interno di un catalogo di centinaia di migliaia di prodotti. Nello store è stato sviluppato un sistema fondato sull’intelligenza artificiale, perché è quest’ultima “a suggerire i prodotti migliori, sulla base del profilo del singolo cliente, e a configurarli”, ha spiegato Federico Caiumi, presente all’inaugurazione dello store. “L’idea è ‘io scelgo quello che voglio’, prima di installarlo a casa, che in questo settore rappresenta una facoltà non scontata”, ha proseguito Caiumi, aggiungendo: “In questo negozio è diventato facilissimo comprare porte e finestre per il cliente finale”.
Prevista una espansione in zona Brera a Milano e in altre città
A breve, l’iniziativa di Bologna si espanderà a livello nazionale, tra Milano e altre città: “Siamo partiti da Bologna visto che – ha aggiunto Caiumi – siamo un gruppo manifatturiero dalla forte componente digitale, comparto in cui questo territorio è hub non da oggi. Inaugureremo anche in zona Brera a Milano, in occasione del Salone del mobile, e a livello nazionale l’idea è quella di aprire una decina di store nei prossimi due-tre anni. Ma consentiamo anche ad altri di usare la nostra tecnologia, col loro brand e il nostro format”, ha concluso.