Le aziende abituate a collaborare con service provider per supportare le loro attività core, sia nel settore dei processi aziendali sia in quello tecnologico, stanno riconsiderando le loro strategie. L’approccio tradizionale di diversificare i fornitori per mitigare i rischi aziendali sta lasciando spazio a una tendenza verso la semplificazione e la riduzione dei costi. L’esperienza ha dimostrato che affidarsi a un numero minore di fornitori esterni per i servizi principali può essere sicuro e affidabile, spingendo le aziende verso la concentrazione piuttosto che la diffusione. È quanto emerge da un’indagine di Idc condotta su 2.600 aziende a livello globale per mappare la situazione in termini di selezione dei fornitori di servizi.
Il predominio dei cloud provider
Secondo i risultati dell’indagine le aziende si affidano principalmente ai fornitori di servizi cloud come Aws, Azure, Google e Ibm per ottenere informazioni rilevanti nella scelta dei partner di servizio. Questi fornitori cloud guidano la classifica come fonte primaria d’informazione, seguiti dalle divisioni di sourcing delle grandi società di consulenza come Pwc, Deloitte, EY e Kpmg.
I provider al top per la digital transformation
Quando si tratta di identificare i fornitori più qualificati per supportare la trasformazione digitale, le aziende intervistate indicano come scelta prediletta i fornitori di infrastrutture IT, tra cui Hpe, Dell Technologies e Cisco. Queste compagnie sono percepite come le più attrezzate per guidare le imprese nel loro percorso digitale. In seconda posizione si collocano le società di consulenza aziendale e IT, tra cui Accenture, Deloitte, Pwc, EY e McKinsey, che svolgono un ruolo significativo nell’assistere le aziende nella navigazione del complesso panorama della trasformazione digitale.
L’avvento delle tecnologie emergenti
Le implementazioni software on-premise stanno diventando obsolete con l’avvento del cloud e si prevede che un destino simile attenda i modelli tradizionali di erogazione dei servizi con la maturazione dell’intelligenza artificiale. Le aziende oggi richiedono trasformazioni più rapide e meno onerose, spostandosi verso offerte di servizi più autonome e guidate dall’IA. Idc prevede che entro il 2025, il 40% di dei servizi includerà elementi abilitati dall’IA (GenAI), un trend che dovrebbe migliorare la produttività, l’efficienza operativa e le prestazioni dei talenti.
Priorità nelle competenze AI
Le aziende mostrano una forte preferenza per i fornitori di servizi che eccellono nelle competenze AI, più di qualsiasi altra nuova tecnologia. La capacità di sfruttare l’AI è diventata un fattore critico per le aziende nella scelta dei loro partner di servizi, sottolineando l’importanza di questa tecnologia emergente nel plasmare il futuro dell’ecosistema dei servizi.