INNOVAZIONE

Servizio civile digitale, pubblicato il primo bando: coinvolti mille giovani

L’avviso consente agli enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Universale di presentare programmi di formazione tecnologica rivolti ai cittadini con l’aiuto di operatori volontari

Pubblicato il 12 Mag 2021

people in a computer network

Entra nel vivo il Sevizio Civile Digitale. E’ stato pubblicato oggi l’avviso che consentirà agli enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Universale di presentare programmi di intervento che permetteranno a migliaia di cittadini di ricevere supporto e formazione nell’utilizzo delle tecnologie, con il coinvolgimento dei giovani operatori volontari.

Il Servizio Civile Digitale, avviato quest’anno in forma sperimentale, è stato incluso anche nel Pnrr, come una delle azioni del Piano Operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali e del programma flagship NextGenerationEU “Reskill and Upskill”, prevedendone l’estensione e l’ampliamento nel triennio 2021-2023.

Il progetto ha l’obiettivo di far crescere le competenze digitali della popolazione e favorire l’uso dei servizi pubblici online per diffondere un approccio consapevole all’attuale realtà digitale. Saranno 1000 gli operatori volontari che verranno formati e opereranno con il ruolo di “facilitatori digitali” nell’ambito dei progetti, presentati dagli Enti di Servizio Civile Universale, agendo sul territorio e negli spazi organizzati per assistere i cittadini che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle tecnologie. Al termine del servizio, potranno veder riconosciute le competenze digitali acquisite, tramite una specifica certificazione.

L’iniziativa è una delle azioni per lo sviluppo delle competenze digitali di base previste dai ministri per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, e dell’Innovazione tecnologica e della Transizione Digitale, Vittorio Colao, nell’ambito della strategia Italia digitale 2026 e del Servizio Civile Universale, con l’obiettivo di investire sui giovani, sulla loro formazione e sul loro ruolo di cittadini attivi.

 “Le ragazze e i ragazzi non saranno solo i destinatari delle grandi innovazioni che il Pnrr porterà con sé ma potranno essere anche vettori del cambiamento digitale supportando la transazione del Paese verso il cloud, verso l’interoperabilità, verso una cultura di approccio digitale ai servizi pubblici – dice la ministra per  le Politiche giovanili Fabiana Dadone Non stiamo semplicemente innovando l’Italia, stiamo prendendo atto degli usi e costumi dei giovani italiani che non vedono l’ora di essere il braccio e la testa della società di domani”. 

Per Vittorio Colao, ministro per la Transizione digitale il tassello essenziale di qualsiasi transizione sono le persone. “Grazie al Servizio Civile Digitale tanti giovani potranno aiutare le fasce più  – ha evidenziato – bisognose della popolazione ad acquisire le ormai imprescindibili competenze necessarie per esercitare una piena cittadinanza digitale L’obiettivo dell’Italia è colmare il divario di competenze con almeno il 70% di popolazione digitalmente abile entro il 2026. Non possiamo trascurare il capitale umano, abbiamo il dovere di rafforzare e incoraggiare le competenze perché grazie al digitale possiamo costruire una società più moderna e inclusiva.”

Il bando

L’Avviso  rivolto agli enti iscritti all’Albo del Servizio civile universale per la presentazione dei programmi che daranno il via alla sperimentazione del “Servizio Civile Digitale”.

Il Programma quadro, al quale fa riferimento l’Avviso, si sviluppa nell’ambito di una collaborazione avviata fra il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale e il Dipartimento per la trasformazione digitale che si impegnano a promuovere iniziative congiunte volte ad accrescere le capacità e le competenze digitali, con l’obiettivo di sostenere la transizione digitale.

A decorrere da oggi e fino alle ore 14.00 del giorno 29 luglio 2021, gli enti possono presentare programmi d’intervento specifici da realizzarsi in Italia, che coinvolgono 1.000 giovani che ricopriranno il ruolo di “facilitatori digitali”.

I giovani, adeguatamente formati, potranno contribuire con il loro operato all’accrescimento delle competenze digitali diffuse per favorire l’uso consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, nonché promuovere il pieno godimento dei diritti di cittadinanza attiva da parte di tutti. Al termine del servizio, gli operatori volontari potranno anche veder riconosciute, tramite una specifica certificazione, le competenze digitali acquisite.

Gli enti coinvolti seguiranno un percorso formativo di accompagnamento nella gestione dei progetti guidato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale e coadiuvato dal Dipartimento per la trasformazione digitale.

A inizio giugno sarà organizzato un momento informativo sul programma quadro, rivolto agli enti di servizio civile universale interessati, le cui modalità di partecipazione saranno rese note con successiva comunicazione.

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