BANDA ULTRALARGA

Sicilia a tutta fibra, Open Fiber in campo

Lo stato dell’arte del roll out della fibra nell’isola: a Palermo e Catania già raggiunte 370mila unità immobiliari, aperti 62 cantieri nelle “aree bianche” che toccheranno quota 88 entro fine anno

Pubblicato il 02 Ott 2018

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La Sicilia spinge sull’ultrabroadband: la Regione ha fatto partire i cantieri per la realizzazione di una nuova infrastruttura in fibra ottica nelle aree bianche. Un maxi investimento che ammonta complessivamente a 265 milioni, di cui 232 sono fondi Fesr 2014/20; 13 milioni sono fondi Feasr 2014/20; e altri 17 milioni sono fondi Pon per imprese e competitività. Solo nel 2018 sono stati stanziati 86 milioni, tra la prima e la seconda fase di intervento. Open Fiber si è aggiudicata la gara bandita da Infratel, per realizzare una rete in grado di garantire velocità di connessione fino a 1 Gigabit al secondo con latenza inferiore ai 5 millisecondi.

Il punto sul roll out della nuova rete  è stata fatto in occasione del “Digital day”, una giornata di dibattiti e tavole rotonde organizzate a Palermo dal vicepresidente e assessore all’Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao, con i maggiori esponenti ed esperti del settore della digitalizzazione.

In Sicilia, a fronte dei 390 comuni ricompresi nel bando per le “aree bianche” – quindi tutti i comuni dell’Isola comprese le zone rurali dei capoluoghi – sono 223 le amministrazioni comunali ad aver siglato l’apposita convenzione con Infratel indispensabile per avviare l’iter. Al momento sono partiti i lavori in 62 comuni dove verranno raggiunte 138mila unità immobiliari (abitazioni private, sedi di pubblica amministrazione, scuole, insediamenti produttivi) per un valore economico di oltre 31 milioni di euro. Entro la fine dell’anno il piano prevede l’apertura dei cantieri in altri 26 comuni. Sono stati invece già completati i lavori in quattro centri siciliani: Floresta (Messina), Tremestieri Etneo, Trecastagni e San Gregorio di Catania (tutti e tre in provincia di Catania). Il valore dell’infrastruttura siciliana, una volta completata, è di 184 milioni di euro. La rete è e resterà di proprietà pubblica, mentre Open Fiber agisce in regime di concessione per 20 anni.

La fibra ottica abilita servizi fondamentali per il cittadino: dalla telemedicina all’Internet of Things, dalla domotica allo smart working passando per la pubblica amministrazione digitale fino al gaming online a all’Internet television. Servizi che sono già a disposizione di chi vive nelle due principali città siciliane, dove Open Fiber agisce investendo fondi propri rimanendo così proprietario dell’infrastruttura: a Palermo sono state già cablate poco meno di 219mila unità immobiliari a fronte di un obiettivo target di 224mila, con la conclusione dei lavori inizialmente prevista ad aprile del 2019. Risultato che fa il paio con Catania, dove l’obiettivo target di 110mila unità immobiliari cablate è stato raggiunto con largo anticipo rispetto al cronoprogramma, tanto da far estendere il progetto: nel capoluogo etneo le unità immobiliari raggiunte dalla fibra ottica in modalità Ftth (Fiber-to-the-home, quella che può fregiarsi del bollino verde varato dall’Agcom a garanzia dei consumatori) sono oltre 150mila. Sono invece partiti i lavori sia a Messina (obiettivo 93mila unità immobiliari) che Siracusa (44mila).

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