Fare un corso di cucina a Taormina, windsurf a Catania o una degustazione di vini ad Agrigento: è l’idea alla base di una start up nata dalla mente di 4 trentenni siciliani e diventata realtà attraverso il portale sicilying.com.
Rispetto a giganti delle prenotazioni turistiche online, come l’americano Expedia, Sicilying.com ritiene di avere una marcia in più: non si occupa di prenotazioni di hotel e voli aerei, ma di “esperienze turistiche”, qualcosa che “i big internazionali hanno difficoltà ad offrire perché non sono presenti sul territorio”.
A parlare è Carmelo Indelicato, uno dei founder della start up insieme a Giuseppe Mangano, Giacomo D’Alessandro e Vincenzo Di Maria. Tutti siciliani, anche se sparsi per l’Italia: Indelicato, per esempio, è project manager della Vodafone a Milano, mentre Di Maria è rientrato nell’isola dopo un’esperienza nel marketing sempre nel capoluogo lombardo, proprio per dedicarsi al nuovo progetto.
Con la Sicilia nel cuore, i quattro hanno debuttato sul web la scorsa estate. Per il momento non fanno parte di incubatori o altri progetti dedicati alle neo-imprese ma sono comunque in cerca di finanziatori. Lavorando soprattutto sul SEO sono arrivati a contare un migliaio di visite alla settimana sul portale e stanno creando una piccola rete commerciale tesa a raccogliere il maggior numero di offerte. In base al loro business plan, i profitti derivano da una percentuale sugli acquisti online effettuati dai clienti.
Clienti che comprano appunto non un biglietto o una stanza d’albergo, ma un’esperienza. Può essere una festa in barca a bordo di un antico veliero nel mare delle isole Eolie o anche un weekend di trekking nelle isole Egadi. Un tour culturale guidato delle principali città d’arte della Sicilia, una visita all’Etna oppure un’esperienza più originale come il kite surf sullo stretto di Messina.
“La nostra regione offre tanto ai turisti – spiega ancora Indelicato – una sorta di Loney Planet online e noi puntiamo a essere. Possiamo farlo perché siamo radicati sul territorio e ne conosciamo bene particolarità e consuetudini. Un investitore internazionale dovrebbe impiegare troppo tempo e risorse per un’operazione del genere”.
Ma i quattro start-upper guardano lontano e pensano già al loro portale turistico per la Sicilia come un modello di business replicabile in tutta Italia.