Simone Bemporad è il nuovo direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Generali a partire dal 14 gennaio. Lo annuncia, in una nota, il gruppo.
A Bemporad faranno capo le attività di rapporti istituzionali, rapporti con i media e comunicazione esterna, comunicazione interna, immagine ed eventi e Corporate Social Responsability. Il Group Ceo di Generali, Mario Greco, ha così commentato: “Sono felice di dare il benvenuto a Simone in un ruolo importante nel nostro progetto di fare del Gruppo uno standard di eccellenza nel mercato assicurativo mondiale. Grazie all’esperienza maturata in ambito internazionale, sia in ruoli manageriali sia di comunicazione, e più recentemente con l’attività imprenditoriale svolta negli Stati Uniti, Simone potrà sostenere significativamente il processo di trasformazione in atto nel Gruppo attraverso la gestione di un piano integrato di comunicazione a livello globale”.
Nato a Roma nel 1970, proviene da Washington, dove nell’ultimo anno ha fondato una società di strategic advisory per assistere aziende italiane ed europee ad espandere la propria presenza sul mercato americano. Ricopre attualmente la carica di Senior Associate presso il Center for Strategic and International Studies (Csis), think tank americano con base a Washington.
In precedenza è stato per cinque anni a capo di Finmeccanica North America. Prima di trasferirsi negli Stati Uniti, dal 2003 al 2007, Bemporad ha ricoperto, sempre per Finmeccanica, la carica di Senior Vice President Media Relations and International Affairs. In precedenza, era stato Chief of Staff del Presidente dell’Enel, e capo Ufficio Stampa e Assistente del Presidente e Amministratore Delegato dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale (Iri).
Dal 1995 al 1996, durante il governo presieduto da Lamberto Dini, ha lavorato come Capo Ufficio Stampa del Ministero dell’Industria e del Commercio con l’Estero. Simone ha iniziato la carriera nel 1991 come giornalista presso l’Agenzia Giornalistica Italia (Agi), seguita da periodi professionali al quotidiano Il Tempo, il Foglio e al settimanale Liberal.