A Sirti servono al più presto 50 milioni di euro per rimettere in sesto bilancio e patrimonio. A dare la notizia è MF, che sottolinea quali siano le tre strade tra le quali il gruppo, attivo nel settore dell’ingegneria e dell’impiantistica di rete, con ramificazioni in Libia, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, sarà chiamato a scegliere.
Secondo il quotidiano l’azienda, presieduta da Angelo Miglietta e gestito dall’ad Stefano Lorenzi, Sirti potrà decidere se effettuare una ricapitalizzazione tout court, garantita dai soci, e se emettere strumenti finanziari partecipativi; o se, in ultima istanza, ricorrere a un nuovo azionista di riferimento, possibilmente un partner industriale già operante nel settore delle telecomunicazioni.
Il gruppo è partecipato al 26,84% da Intesa Sanpaolo e per il restante 73,16% dalla holding Hiit, nella quale sono concentrati gli investimenti dei soci industriali (la Techint in particolare), i fondi di private equity (Investindustrial di Andrea Bonomi, Clessidra di Claudio Sposito e 21 Investimenti di Alessandro Benetton), oltre a Mezzanine Capital, Ver Capital e Emisys Capital.