Conto alla rovescia per l’avvio della gara del nuovo Sistri. Entro ottobre si concluderanno i lavori di Consip, che gestisce la gara sul modello di quella dell’Spc (Sistema pubblico di connettività), e verranno inviate le lettere di invito alle aziende o ai raggruppamenti temporanei di imprese qualificate. Intanto il ministero dell’Ambiente sta analizzando la possibilità di introdurre un contributo di iscrizione simbolico per agli aderenti volontari. In question time al Senato il ministro Gianluca Galletti ha ribadito che la nuova versione del sistema prevede l’eliminazione dei black box e delle chiavette Usb nonché l’estensione del sistema a tutte le tipologie di rifuti.
La gara Consip è procedura ristretta e a lotto unico per garantire al mercato la possibilità di definire gli adeguati raggruppamenti di imprese per la gestione dei servizi richiesti. Il valore stimato della concessione è di 260 milioni di euro, per i cinque anni di durata del contratto (più ulteriori 24 mesi opzionali) che verrà stipulato con l’aggiudicatario.
Il bando prevede l’affidamento in concessione di una serie di servizi operativi, tra i quali: la gestione informatizzata dei registri di carico e scarico (produttore e smaltitore) e delle schede di movimentazione (produttore e trasportatore) in coerenza con l’attuale flusso cartaceo; la registrazione dei percorsi in modalità offline, con un modello in grado di evolvere in funzione dell’evoluzione normativa europea, e attraverso strumenti di mercato; la generazione in automatico del Mud (Modello Unico di Dichiarazione); la gestione dei contributi attraverso il monitoraggio e la riconciliazione dei flussi finanziari relativi al versamento delle quote annuali di iscrizione dei soggetti iscritti al Sistema; le azioni finalizzate all’ampliamento dell’adesione al servizio da parte dei soggetti facoltizzati.
All’aggiudicatario viene anche richiesta la presa in carico del sistema attuale nonché lo sviluppo e gestione del nuovo sistema informatico.
La procedura non convince però le piccole imprese. Secondo la Cna i costi per le imprese, soprattutto per quelle medio-piccole, sono troppo alti. L’associazione degli artginani ha stimato una spesa ad impresa pari a 3500 euro, una cifra molto maggiore rispetto all’attuale sistema cartaceo. “Se sommiamo il fatto che il sistema non si può considerare nuovo e che costa molto, le imprese più che un vantaggio dalla tracciabilità del rifiuti avranno solo svantaggi”, spiega la Cna.
Il Sistri è pienamente operativo per tutti i produttori, trasportatori e gestori di rifiuti speciali pericolosi dal marzo 2014. Fino ad aprile 2015 tutte le sanzioni erano state sospese. A partire da tale data sono entrate in vigore solo le sanzioni sull’omessa iscrizione e sull’omesso versamento del contributo annuale. Tutte le altre sanzioni risultano sospese fino al 1° gennaio 2016 per consentire agli operatori di prendere dimestichezza con il sistema informatico di tracciabilità.
Contestualmente è stato chiesto agli operatori di continuare a completare i documenti in formato cartaceo. Protrarre la sospensione del regime sanzionatorio sul Sistri obbligherebbe gli operatori a proseguire con il cosiddetto “doppio regime”, con dispendio di risorse economiche e di personale.