IL PROGETTO

Sistri, in arrivo la piattaforma “open”

Assosoftware al lavoro su un sistema per la tracciabilità dei rifiuti alternativa a quella sviluppata da Selex Sema. Il sistema sarà aperto ai contributi di istituzioni e imprese

Pubblicato il 14 Nov 2012

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Sarà targato Assosoftware il “nuovo” Sistri. L’Associazione Nazionale dei Produttori di software sta infatti lavorando a una piattaforma elettronica per la tracciabilità dei rifiuti. Rispetto a quello messo a punto da Selex Sema il nuovo sistema si caraterizza per l’apertura alla collaborazione tra gli organi istituzionali, i tecnici, operatori ed imprese che lo utilizzeranno. Assosoftware ha istituito un Centro Studi focalizzato su Ambiente e Tracciabilità dei Rifiuti per dare vita all’Agenda Digitale Verde.

Non si tratta della prima proposta alternativa al Sistri: Conftrasporto e Assintel hanno messo a punto il Setri che è stato sottoposto al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini e a quello dello Sviluppo economico, Corrado Passera perchè possano valutare una possibile revisione totale del Sistri, la cui entrata in vigore, dopo una serie infinita di rinvii, è stata fissata nel giugno 2013.

“Si tratta di un progetto che le due associazioni, forti della loro esperienza ultraventennale nel settore della produzione di software gestionale per i rifiuti e in quello dei trasporti e della logistica, hanno commissionato a una squadra di propri tecnici e che ora viene messo a disposizione dei ministeri, con l’obiettivo di scrivere finalmente, una volta per tutte, la parola fine a una vicenda nata con le migliori intenzioni (combattere le ecomafie) ma finita nel peggiore dei modi – hanno detto il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, e il presidente di Assintel (Associazione Nazionale Imprese Ict), Giorgio Rapari, firmatari della lettera inviata ai due ministri nella quale si sottolinea come il Setri, Sistema elettronico tracciabilità rifiuti, rappresenti “una solida base da cui partire per condividere e realizzare finalmente un nuovo sistema in grado di monitorare il percorso seguito dai rifiuti. In particolare quelli speciali, che da sempre – hanno ribadito Paolo Uggè e Giorgio Rapari – rappresentano un enorme affare per la mafia. Con il progetto Setri abbiamo cercato di dare il nostro contributo per trovare una soluzione, ampiamente condivisa, mettendo a completa e gratuita disposizione del Governo e di tutti gli operatori italiani la nostra esperienza nel settore”.

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