Non c’è pace per il Sistri. Assosoftware e Assintel ricorrono al Tar contro ministero dell’Ambiente e Selex Selex Service Management.
Oggetto del ricorso è l’annullamento del decreto del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 24 aprile 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2014, che stabiliva quali fossero i soggetti obbligati ad aderire e disciplina delle modalità di applicazione a regime per il trasporto intermodale.
“L’iniziativa – si legge nel comunicato – è l’epilogo di un travaglio che dura ormai da anni, costellato di scandali e inefficienze che hanno danneggiato gravemente le aziende che lavorano nell’ambito del ciclo di tracciabilità dei rifiuti. Suo preludio è stata una lettera inviata nei mesi scorsi al Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro dell’Ambiente Galletti, rimasta finora senza risposta”.
Con il ricorso al Tar, le software house vogliono evidenziare che l’intero sistema normativo che regge il Sistri è ormai troppo appesantito e richiede una radicale revisione e semplificazione. “In questo senso è ineludibile la necessità di riportare l’iniziativa delle imprese private come motore dell’innovazione”, puntualizzano le associazioni.
Secondo Assintel e Assosoftware è necessario modernizzare il sistema informatico di tracciabilità operando un radicale azzeramento dell’attuale Sistri. “Occorre – spiegano le associazioni – bandire una gara europea e realizzare un sistema di tracciabilità veramente semplice e fruibile da tutte le aziende, come proposto recentemente dal vice presidente di Confindustria Gaetano Maccaferri”.
“Le software house vogliono altresì impedire l’inevitabile esclusione dei piccoli software privati e riaffermare la netta opposizione verso pratiche monopolistiche, antistoriche, e che producono solo maggiori oneri alle Imprese – concludono – Voltar pagina significa chiudere con questo Sistri e iniziare un vero progetto di tracciabilità rifiuti sostenibile dalle imprese”.