Il Sistri slitta e Selex Service Management manda in cassa integrazione i lavoratori. Dopo il rinvio al 30 giugno 2013, deciso dal dl Sviluppo, del sistema di tracciabilità di rifiuti, l’azienda del gruppo Finmeccanica ha deciso di richiedere una procedura di Cassa integrazione ordinaria. “La Cig – informa una nota – interesserà la totalità del personale inizialmente per 13 settimane (121 addetti ndr), mentre il futuro dipenderà dalle decisioni del ministero dell’Ambiente, a cui il decreto assegna la responsabilità di definire la nuova data di avvio del sistema, fermo restando la piena disponibilità di Finmeccanica a recepire le eventuali indicazioni del ministero necessarie a rendere il sistema stesso ancora più rispondente alle esigenze degli utenti”.
“Selex SeMa, concessionaria del servizio – prosegue la nota – ha sostenuto in questi anni ingenti investimenti, pari a circa 260 milioni di euro, per realizzare quanto previsto dal contratto in essere stipulato con il Ministero dell’Ambiente a fine 2009 per un valore complessivo di 336 milioni di euro. Questo ulteriore rinvio, insieme ai ritardi nei pagamenti già accumulati, rischia di pregiudicare le iniziative di rilancio da tempo avviate da Selex Service Management”.
L’azienda, con le sue risorse giovani e qualificate (il 64% della popolazione aziendale, con un’età media di 40 anni, è composta da laureati), continua a riporre notevoli aspettative su questo contratto, anche nella prospettiva di poter replicare il progetto e l’esperienza in altri settori e Paesi.
“L’Italia – spiega la nota – risulterebbe la prima nazione a dotarsi di un apparato in grado di coniugare tutela dell’ambiente, efficienza e legalità, costituendo un’opportunità unica per il nostro Paese di porsi come modello di riferimento a livello europeo”.
Pronta la reazione dei sindacati. “Ce lo aspettavamo ed è successo – dice Giovanni Contento, segretario nazionale della Uilm – L’azienda ha aperto ufficialmente le procedure per la richiesta di cassa integrazione rivolta a 121 addetti che fino ad oggi lavoravano sul progetto in questione. Noi stigmatizziamo la scelta del governo ma ci opponiamo fermamente anche a quella indicata dalla Selex Management che fornisce il sistema. Da domani istituiremo un presidio fisso davanti all’azienda per protestare e fare ritornare sui suoi passi la Direzione della società del gruppo Finmeccanica”.
“Temo che il ministro Corrado Passera – spiega il sindacalista – abbia ceduto alle pressioni delle lobbies del trasporto su gomma che hanno illustri esponenti nell’associazionismo della rappresentanza artigianale ed ai vertici di importanti istituti di credito. Il sistema Sistri è un efficace antidoto alle illegalità perpetuate nel trasporto e smaltimento rifiuti, ma rappresenta anche un modo per dimezzare i costi della burocrazia. Ecco perché non ci convince nemmeno la posizione assunta del ministro Clini quando mette in discussione la validità stessa del contratto stipulato dal dicastero dell’Ambiente con la Selex Management”.
Il pensiero di Contento è rivolto ai lavoratori che in questo frangente rischiano di pagare un prezzo salato: “Il Sistri doveva partire dallo scorso primo luglio – ricorda – ma la sospensione fino a metà del prossimo anno complica le cose. Gli autorevoli rappresentanti del governo scaricano la responsabilità sul Parlamento, ma è stato proprio il ministro dello Sviluppo economico, nel corso di un’assemblea di Confartigianato tenuta lo scorso mese, a parlare addirittura di cancellazione del sistema. Anche la sospensione decisa in Decreto legge non cambia la sostanza delle cose”. La Uilm ha chiesto all’azienda di ritirare le procedure di cassa integrazione.
Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia, dà invece un giudizio positivo sulla sospensione del Sistri. “Ma Rete Imprese Italia – chiarisce Guerrini in audizione alla Camera – sollecita l’introduzione di una nuova modalità di tracciabilità dei rifiuti che abroghi completamente e definitivamente il Sistri chiedendo che, contemporaneamente, venga affrontato il problema della restituzione dei contributi annui versati dalle imprese”.